Costo della vita 7.268 euro pro capite: la casa è centrale
Confcommercio ha elaborato una importante valutazione relativa alle spese obbligate ed a quelle commercializzabili inerenti al costo della vita. Come riportato dal testo:
“L’analisi di lungo periodo permette di valutare, al di là dei mutamenti socio economici che si sono succeduti nell’arco di oltre un ventennio, le tendenze di fondo nella distribuzione dei consumi tra le spese per le quali si ha poca, o nessuna, libertà di scelta e quelle determinate dai bisogni, dai gusti e dalle abitudini dei singoli consumatori”.
Costo della vita: consumi obbligati 2018
Tale analisi evidenzia, quindi, un totale dei consumi stimato a quota 17.848 euro annui. Il costo della vita per consumi obbligati si attesta a 7.268 euro pro capite; la voce rappresenta il peso che i diversi servizi, scarsamente sostituibili, hanno sui consumatori nel 2018. Manutenzioni, energia, acqua, rifiuti insieme a ticket su farmaci, prestazioni diagnostiche e ambulatoriali, carburanti ed assicurazioni rappresentano il 40,7% (7.268 euro) delle spese dei consumatori. Sono proprio le spese legate alla casa a rappresentare a da sole il 23.34% (4.166 euro).
Relativamente ai costi legati al settore trasposto, il comunicato evidenzia che:
“Tale andamento è derivato in larga parte dagli aumenti dei prezzi dei carburanti. Ciò nonostante, tra il 2014 ed il 2018 si è rilevato un ridimensionamento della quota destinata a questa componente delle spese obbligate, la cui incidenza dovrebbe tornare, nel 2018, su valori non dissimili da quelli rilevati nel 1995”.
Costo della vita: consumi commercializzabili 2018
Per quanto concerne i consumi legati alla scelta degli individui, la spesa è passata da 10.015 euro del 2014 a 10.580 euro del 2018.
Alcune voci comprese tra i beni commercializzabili, ovvero maggiormente legati ai gusti dei consumatori, troviamo:
- alimentari;
- bevande alcoliche e non alcoliche;
- tabacco;
- vestiario e calzature;
- mobili;
- elettrodomestici;
- acquisto di mezzi di trasporto;
- apparecchiature per la telefonia;
- articoli audiovisivi, fotografici;
- computer ed accessori;
- fiori, piante;
- animali domestici;
- infine le vacanze tutto compreso.
Quindi all’interno di questo aggregato si nota che i beni assorbono quasi il 64% della spesa. Per quanto riguarda i beni alimentari, anche se in aumento come valori pro capite, hanno mostrato anche recentemente una diminuzione della quota ad essi destinata.
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