La dieta mediterranea è considerata dalla maggior parte dei ricercatori uno dei migliori regimi alimentari più salutari a livello mondiale. Sono diverse le ricerche scientifiche che hanno confermato e validato la tesi che seguire una dieta equilibrata e variegata aiuta a proteggere il sistema cardio-vascolare e ad assicurare il corretto funzionamento dell’apparato gastro-intestinale.
Dieta Mediterranea: i benefici e la ricerca scientifica di Yadav
Un team di ricerca, guidato dal Dottor Hariom Yadav del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem nel North Carolina, avrebbe confermato che “seguire la dieta mediterranea contribuisce ad incrementare i ceppi dei batteri “buoni” nell’intestino delle scimmie”.
In buona sostanza, la dieta mediterranea sarebbe una validissima alleata della salute e del buon funzionamento dell’apparato intestinale. Un vero e proprio “toccasana” per i popoli che abitano lungo le coste del Mare Nostrum e seguono uno stile alimentare a base di cereali, frutta e ortaggi. La Dieta Mediterranea aiuta ad aumentare il numero dei batteri “buoni” che vivono nell’intestino (+7%) rispetto all’esigua percentuale (circa lo 0,5%) di chi segue un regime alimentare ricco di proteine (di origine animale).
Non c’è da stupirsi che la Dieta Mediterranea sia una vera “alleata” della nostra salute: ciò convalida tutti gli studi e le ricerche scientifiche che sono state precedentemente condotte fino ad oggi. Oltre a proteggere il cuore, a combattere l’ipercolesterolemia, la depressione, il diabete, a prevenire il rischio di cancro e il rischio di insorgenza delle malattie degenerative, oggi si scopre che il regime alimentare seguito dai popoli che abitano sul Mare Mediterraneo è in grado di aumentare la quantità dei batteri “buoni” nel tratto gastrointestinale.
Il Lactobacillus è un valido alleato dell’intestino: la ricerca di Yadav
I ricercatori guidati dal Professor Yadav sono giunti alla conclusione che il “Lactobacillus è considerato un validissimo alleato per la salute dell’intestino”.
La ricerca scientifica ha indagato un gruppo di 20 scimmie per un lasso di tempo di circa 30 mesi: gli animali sono stati randomizzati in due sottogruppi.
Il primo sottogruppo di scimmie ha seguito un regime alimentare mediterraneo, mentre l’altro sottogruppo ha seguito un piano alimentare proteico (una dieta “occidentale”). Entrambe le diete hanno apportato lo stesso numero di calorie ad ogni scimmia, anche se i macronutrienti essenziali consumati erano nettamente diversi.
La dieta mediterranea comprendeva un piano alimentare ricco di olio di pesce, olio d’oliva, burro, uova, farina di pesce, farina di grano, farina di fagioli neri e ceci, purea di frutta, succo di verdura e saccarosio.
La dieta iperproteica prevedeva il consumo di lardo, burro, colesterolo, uova, manzo, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e saccarosio.
I ricercatori hanno valutato i campioni fecali delle scimmie di entrambi i gruppi al termine dei 30 mesi e hanno validato i seguenti risultati:
- le scimmie che hanno seguito il regime alimentare iperproteico hanno mostrato un incremento dell’0,5% dei batteri “buoni” nell’intestino,
- i batteri “buoni” dell’intestino delle scimmie che hanno seguito la dieta mediterranea sono aumentati del +7%.
“Abbiamo circa 2 miliardi di batteri buoni e cattivi che vivono nel nostro intestino”, sottolinea Yadav, “se i batteri non sono adeguatamente bilanciati, la nostra salute soffre“.
“Il nostro studio ha dimostrato che i batteri buoni, principalmente il Lactobacillus, la maggior parte dei quali sono probiotici, sono significativamente aumentati nel gruppo delle scimmie che hanno seguito la dieta mediterranea.”, conclude il ricercatore americano.
Il Lactobacillus è un batterio “amico” per a nostra salute: previene e cura la diarrea, assicura il corretto funzionamento intestinale e può essere ingerito grazie al consumo di alimenti fermentati, come lo yogurt e alcuni integratori alimentari.