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Donare casa ai figli, uno sguardo alla legge. Lasciare il proprio vissuto agli eredi: un pensiero fisso soprattutto per i genitori; ma come fare?
Cosa vuol dire donare casa ai figli? La donazione è così definita (Wikipedia):
“Negozio giuridico col quale una parte, il donante, intenzionalmente arricchisce l’altra, il donatario, disponendo di un proprio diritto – o obbligandosi a disporne – senza conseguire un corrispettivo”.
Una la possibilità di donare casa ai figli anche se minorenni solo con l’autorizzazione del Giudice Tutelare del Tribunale competente il quale valuterà che l’operazione sia nell’interesse del minore.
Un’autorizzazione che viene richiesta dal notaio al qual ci si rivolge per l’atto di trasferimento dell’immobile.
Per intestare l’abitazione a un figlio ancora minorenne, ci sono diverse strade
I genitori acquistano l’immobile e poi lo donano al figlio minore, in questo caso oltre alle spese per l’acquisto della casa, bisognerà pagare per la donazione.
Per un valore fino a un milione di euro, se la donazione la fanno i genitori, non è previsto il pagamento di imposta di donazione.
Si pagheranno soltanto le imposte ipotecaria e catastale, pari complessivamente al 3% del valore dell’immobile.
Nel caso si tratta di una prima casa queste due imposte sono fisse.
Quando la donazione non è fatta dai genitori, l’imposta varia:
- 6% per le donazioni da zio a nipote,
- 8% per la donazione fatta da estranei.
Si può procedere anche con il pagamento del prezzo da parte dei genitori ma l’immobile viene acquistato direttamente dal minore oppure può utilizzarsi la figura del contratto a favore del terzo.
In quest’ultimo caso i genitori stipulano l’atto di vendita, procedendo agli adempimenti e al pagamento del prezzo, ma gli effetti del contratto si producono in capo al minore.
Nelle due ipotesi di cui sopra, non si pagheranno le imposte della donazione ma soltanto le imposte per l’acquisto: in caso di prima casa l’imposta di registro al 2% oltre ad imposta ipotecaria e catastale.
Donare casa i figli maggiorenni invece, richiede altri passaggi specie se i genitori non sono ancora proprietari dell’immobile
In questa circostanza infatti si parla di donazione indiretta che, a sua volta, può avvenire in due modi:
- versare i soldi sul conto di tuo figlio, chiarendo nella causale che lo scopo è rivolto all’acquisto della casa
A sua volta il figlio pagherà il venditore avendo cura di indicare, nel rogito notarile, che il denaro con cui viene corrisposto il prezzo è derivato dalla tua donazione.
In tal modo, nel momento in cui farai il bonifico a tuo figlio, per quanto di valore elevato, non avrai bisogno del notaio;
- pagare direttamente il venditore, chiedendogli di intestare la casa a tuo figlio
Anche in questo caso, benché si stia facendo una donazione, non ci sarà il doppio passaggio dal notaio: è sufficiente solo il rogito per la compravendita immobiliare.
A livello di tasse, donare casa ai figli prevede il pagamento di:
- imposta sulle donazioni:
- se la casa vale 300mila euro, non si paga l’imposta di registro;
- la casa vale 1milione di euro non si paga neanche l’imposta di registro;
- se la casa vale 1,2 milioni di euro, si paga il 4% di 200mila euro (8mila euro).
- imposta ipotecaria e imposta catastale (3% complessivo)
Nel caso di presenza di un figlio è portatore di handicap, la franchigia sale a 1,5 milioni di euro. Per cui si pagherà il 4% del valore dell’immobile eccedente tale limite.