L’Inter non è cambiata. Al primo ko i nodi sono venuti al pettino. La velata polemica Spalletti-Ausilio sulla questione mercato ha messo in evidenza una volta di più il limite principale di questa squadra: la compattezza.
I nerazzurri, al solito, mostrano le prime crepe di una squadra non attrezzata per lottare al vertice.
Spalletti-Ausilio: mercato si o no?
Ausilio, prima del match era stato chiaro: la rosa dell’Inter va bene così com’è. Il ds ha anche precisato a domanda specifica che per lui, Cancelo, fin qui oggetto misterioso, può tranquillamente fare il titolare nell’Inter.
Spalletti, però, non sembra daccordo. Subito dopo il match si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.
E’ chiaro che qualcosa in questa squadra non va, ribadendo come dei rinforzi siano necessari per ambire a certi traguardi.
Il tecnico è stato bravo, fin qui, a far rendere tutti al massimo, ma è chiaro che questa squadra ha dei problemi.
Il primo problema è sugli esterni bassi. D’Ambrosio e Santon quando vengono puntati, come oggi, soffrono tantissimo. I due rinforzi estivi, Dalbert e Cancelo, non sono considerati idonei dall’allenatore toscano. In pratica, i nerazzurri hanno lo stesso problema dello scorso anno e di quello prima.
Con due terzini così in difficoltà, la fase difensiva è in perenne sofferenza e, anche dal punto di vista offensivo, si rischia di dipendere troppo dall’estro di Candreva e Perisic.
Mediani senza qualità
Un altro problema dell’Inter sono i mediani. Nessuno sembra avere la qualità per fare la doppi fase. Borja Valero è troppo lento, Gagliardini si limita al compitino, mentre Brozovic è discontinuo.
L’unico che avrebbe le qualità per ricoprire quel ruolo dinamico che alla Roma era di Naingollan è Vecino, ma uruguayano sembra ancora acerbo.
A causa di questi limiti, la manovra della squadra è monocorde e non va oltre il “cross di Candreva per Icardi e Perisic).
Per questo Spalletti si lamenta in modo velato.
La squadra necessita di qualità per fare il salto in avanti. In caso contrario, i nerazzurri sono destinati a indietreggiare di parecchio rispetto l’attuale posizione in classifica.