Iron Maiden e un brano diventato leggendario. Il 6 agosto 1984 la band britannica pubblicava il celebre singolo 2 Minutes to Midnight. Una canzone di protesta contro la guerra, e che riflette sullo spettro della guerra nucleare, con la potenziale distruzione dell’umanità.
Il decimo singolo degli Iron Maiden
Decimo singolo in studio della band di Steve Harris, 2 Minutes to Midnight, è anche il primo singolo a superare i cinque minuti di lunghezza. Estratto dall’album Powerslave, il brano è salito al numero 11 della UK Singles Chart e al numero 25 della Billboard Top Album Tracks.
Brano di protesta contro la guerra nucleare, la canzone è stata scritta dal chitarrista Adrian Smith e dal cantante Bruce Dickinson. Attacca la commercializzazione della guerra e il modo in cui viene utilizzata per alimentare l’economia globale (“The golden goose is on the loose and never out of season”), il modo in cui i politici ricchi ne traggono profitto (as the reasons for the carnage cut their meat and lick the gravy”). E dopo la fine di una guerra, il mondo è lasciato in una condizione molto peggiore rispetto a prima dell’inizio della guerra, con conseguenti guerre future e lo sviluppo di armi più potenti

Il significato del titolo
La canzone degli Iron Maiden fa riferimento al Doomsday Clock, l’orologio simbolico utilizzato dal Bulletin of the Atomic Scientists. Esso rappresenta un conto alla rovescia in caso di una potenziale catastrofe globale. Più l’orologio si avvicinava alla mezzanotte più la catastrofe nucleare si avvicinava. Nel settembre del 1953 l’orologio ha raggiunto due minuti a mezzanotte, la misurazione più vicina a mezzanotte nel 20° secolo, dopo che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno testato le bombe H a distanza di nove mesi.
L’orologio atomico, fissato a 12 minuti a mezzanotte nel 1972, ritorna a livelli critici in seguito alle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica e raggiungerà i tre minuti a mezzanotte nel 1984, anno di pubblicazione del singolo. Secondo Bruce Dickinson, la canzone affronta criticamente il tema del “romanticismo della guerra” in generale piuttosto che quello della Guerra Fredda.