Operazione Prisma e Juventus, emergono nuovi particolari, soprattutto per la questione riguardante Cristiano Ronaldo. Sono indagati 15 dirigenti ed ex della Juventus, tra cui Agnelli, Nedved e Arrivabene, in merito all’alterazione dei bilanci 2018, 2019 e 2020 con 115 milioni di plusvalenze artificiali. Il club bianconero avrebbe anche versato compensi agli agenti per operazioni inesistenti, probabilmente per mandati conferiti per coprire altri debiti che il club aveva con alcuni procuratori. Inoltre ci sarebbe in particolare la seconda manovra stipendi, quella della stagione 2020-21, che prevedeva accordi individuali coi calciatori per fare fronte ai danni economici legati al Covid. La Juventus avrebbe depositato in Lega accordi condizionati diversi dalle scritture private ritrovate nelle perquisizioni.
Il caso Cristiano Ronaldo
La famosa “carta CR7” e la Juventus. Questa carta “non si deve trovare”, come è emerso da una intercettazione: la ricostruzione degli inquirenti è che la Juve avrebbe dovuto versare al portoghese 19,9 milioni di euro anche in caso di addio. Una cifra che secondo l’accusa non sarebbe stata regolarmente contabilizzata nel bilancio. La Juventus respinge le accuse e in un comunicato ufficiale scrive: “La Juventus rimane convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società con l’ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla Società, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie”.