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Meloni pronta per il nuovo governo. Nella mattinata di domani la leader di Fratelli d’Italia si recherà con il resto del centrodestra al Palazzo del Quirinale. Insieme a lei ci saranno i presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato di Fratelli d’Italia e dei rispettivi partiti Lega e Forza Italia. Sarà lei poi l’unica a parlare in occasione delle consuete dichiarazioni alla stampa che avvengono prima della nascita di ogni governo.
Meloni e il nuovo governo, le ultime notizie
Domattina la leader di Fratelli d’Italia guiderà la coalizione di centrodestra per le consultazioni al Quirinale. L’appuntamento è per domani mattina alle 10.30. Con lei ci saranno i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida, insieme ai leader degli altri partiti e ai rispettivi capigruppo.
Nelle ultime ore non sono mancate polemiche a seguito delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi intercettate durante la riunione con i parlamentari di Forza Italia. Le parole di Berlusconi, molto critico nei confronti di Zelensky e dell’Ucraina mettono in imbarazzo tutta la coalizione. Meloni ha ribadito il suo fedele atlantismo ma allo stesso tempo sa che potrebbero esserci delle ripercussioni sul piano internazionale. Da valutare anche la possibile nomina del forzista Antonio Tajani come Ministro degli Esteri.
“Al Quirinale parla solo lei”
“Come nel 2018, il leader della coalizione fa la dichiarazione a nome di tutta la coalizione”. A dirlo è Maurizio Lupi a Rainews24. Sarà Meloni quindi a prendere la parola nelle consuete dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con Sergio Mattarella. Nel 2018 fu invece Salvini a parlare a nome dei tre partiti, con qualche fuoriprogramma per via dell’eccesso di protagonismo di Silvio Berlusconi.
E proprio l’ex premier potrebbe essere una spina nel fianco nella nascita del nuovo governo. Dopo lo strappo ricucito a seguito dell’elezione di La Russa ora c’è la grana degli Esteri che spacca il partito di Forza Italia. Su un ministero cruciale come la Farnesina il presidente della Repubblica non potrà non tenere conto del rispetto dei trattati della Nato, ancora di più in un momento così delicato come quello del conflitto in Ucraina.