Condividi su:
Meloni ieri ha incontrato Berlusconi ad Arcore. La presidente di Fratelli d’Italia ha toccato con l’ex premier i punti più importanti, dai nomi del nuovo governo alla guerra e al caro energia. Ovviamente ancora non ci sono nomi certi per la squadra di governo. C’è massimo riserbo. Forza Italia comunque chiede pari dignità con la Lega a livello di ministeri e punta ad un ministero chiave per garantire le istituzioni europee e i mercati.
Incontro tra Meloni e Berlusconi
Nell’incontro con Silvio Berlusconi Giorgia Meloni ha parlato del futuro del prossimo governo di centrodestra. Innanzitutto si parte dal fatto che ci sono sfide delicatissime da affrontare, dal caro energia alla guerra, e questi temi vengono ben prima degli incarichi ministeriali. Tuttavia tra i due leader di partito l’incontro è servito anche a chiarire la posizione di Forza Italia nel prossimo esecutivo.
Oltre ai complimenti reciproci per la campagna elettorale, Meloni è stata molto disponibile nell’ascoltare l’alleato. E la presidente di Fratelli d’Italia non ha nascosto il suo ottimismo. Il confronto è stato sereno e cordiale ed ha toccato i prossimi passaggi istituzionali, e i dossier delicati come quello delle bollette. Insieme hanno concordato sul bisogno di un governo di “alto profilo”.
Le trattative per la squadra di governo
Berlusconi rivendica lo stesso trattamento per Forza Italia e per la Lega, pur con diversi numeri in Parlamento. L’ex premier non nasconde di volere per il suo partito un ministero importante, uno tra Esteri, Difesa, Interni. Il partito non è contrario a Salvini al Viminale ma è disponibile anche ad altre strade. Tra i nomi più quotati per il Viminale infatti c’è Antonio Tajani.
Secondo l’ex premier poi non bisogna assegnare i ministeri più importanti a figure di spessore non politiche, altrimenti si rischierebbe di copiare lo schema del governo Draghi. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera tanti nomi sono stati fatti a Meloni: da Bernini a Ronzulli, da Cattaneo a Mandelli. La leader di FdI per ora non fa nessuna promesse. E per ora ha tenuto un silenzio di ghiaccio per un governo che ancora ha alcune settimane di gestazione.