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Il Napoli di Sarri si è sempre contraddistinto per un’identità di gioco precisa e la sua capacità di costruire molte azioni da gol. Quest’anno non è più così. Almeno in serie A. La squadra, alla ricerca di maggior equilibrio, sembra aver perso qualcosa nella costruzione della manovra.
Un dato su tutti può aiutare a capire il momento dei partenopei. Insigne e compagni hanno giocato entrambi gli scontri diretti contro Inter e Juventus in casa. Ebbene, in 180 minuti, non hanno segnato neanche un gol, portando a casa un punto su sei a disposizione.
Coperta corta
Uno dei problemi principali del Napoli di Sarri sono i pochi ricambi. Anche ieri, se ne è avuta la dimostrazione. La Juventus ha fatto entrare Marchisio, Barzagli e Cuadrado e aveva in panca gente come Alex Sandro. Per non parlare di Mandzukic, infortunato.
Sarri si è dovuto accontentare del solito Zielinski, oltre ad Ounas e Maggio.
Questo significa che Sarri non ha ricambi all’altezza. Non è un caso che gente come Hamsik e Callejòn giochi tutte le partite.
Un po’ per l’idiosincrasia del tecnico, un po’ per necessità, nel Napoli giocano sempre gli stessi. E questo, a livello di energie si paga. Per poter competere a certi livelli, i partenopei avrebbero bisogno di una rosa più ampia e, soprattutto, equivalente.
Da quando si è rotto Ghoulam, ad esempio, a sinistra si è creata una voragine che Mario Rui e Hysaj, come si è visto ieri, non hanno colmato.
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Gioco sempre uguale
Il Napoli ha anche un problema a livello di gioco. La squadra, prima, era molto più imprevedibile e la sua manovra più veloce. Quest’anno, invece, ila voglia di vincere sta facendo un brutto scherzo agli uomini di Sarri. Se è vero che la squadra subisce meno, è anche vero che fatica molto più nel costruire palle gol. Spesso e volentieri è servito un episodio a sbloccare il match.
La squadra ha perso quell’imprevedibilità che la rendeva speciale. Non ci sono pi iniziative dei singoli, ma un gioco mandato a memoria che, il più delle volte, risulta prevedibile.
Sarri deve dunque, rivedere qualcosa se vuole competere fino alla fine. In caso contrario, il Napoli rimarrebbe una squadra bella e incompiuta.