Omicidio a Macerata, indagati i parenti più prossimi della vittima. Forse, un efferato delitto compiuto ai danni di una vecchietta di 78 anni. Sono accusati di omicidio volontari e favoreggiamento i congiunti più prossimi della defunta. Rosina Cassetti, trovata morta nella sua abitazione a Montecassino, la vigilia di natale potrebbe essere stata soffocata. Per questo motivo il Procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio ha iscritto nel registro degli indagati, un intera famiglia. Il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea hanno per questo già subito un primo interrogatorio dai carabinieri di Montecassino. Gli inquirenti preposti al caso hanno già fatto le loro prime valutazioni. Ai tre familiari della donna, infatti sarà consentito di partecipare all’autopsia disposta oggi sul cadavere della morta. L’esame è affidato al medico legale Roberto Scendoni.
Omicidio a Macerata, l’autopsia dovrebbe fare chiarezza sul caso
L’esame autoptico dovrebbe svelare il vero motivo della morte di Rosina Cassetti. I tre indagati hanno nominato un pool di avvocati e scelto il medico Claudio Cacaci, come perito di parte. Prende sempre più corpo l’ipotesi, che la donna sia morta per soffocamento. L’esame in questione dovrebbe sedare ogni dubbio. ” Al momento”- Sottolinea il Procuratore di Macerata Giovanni Giorgio – ” Non abbiamo sposato alcuna tesi, ma le indagini continuano a 360 gradi”.
Rosina aveva chiesto aiuto ad un centro anti- violenza
La vittima nei giorni scorsi aveva chiesto aiuto al centro anti – violenza: Sos Donna di Macerata. I familiari della donna hanno riferito ai carabinieri di una rapina in casa, al termine della quale Rosina sarebbe morta per un malore. Gli investigatori però stanno indagando anche sulla pista dell’omicidio maturato fra le mura domestiche. Per questo motivo i carabinieri della locale tenenza hanno sottoposto i tre, ad un lungo interrogatorio. A rafforzare questa ipotesi è proprio il fatto, che la donna si sia rivolta ad un centro antiviolenza. La vittima aveva appuntamento con un avvocato proprio martedì prossimo.
Traballa l’ipotesi della rapina
A far traballare l’ipotesi della rapina sono diversi elementi. Ad esempio, i cani di grossa taglia dell’uccisa in cortile non hanno mai abbagliato. Il cancello della casa non ha segni di forzatura. Non ci sono tracce del passaggio di un veicolo dal retro della casa. I primi riscontri della scientifica nell’abitazione hanno portato a sospettare subito i familiari. Non ci sono tracce di uno sconosciuto all’interno della dimora. I carabinieri di Macerata, guidati dal Colonnello Nicola Candido per questi motivi ipotizzano l’omicidio all’interno del nucleo familiare. Ci sono però ancora parecchi punti da chiarire. Lo stesso Procuratore Giovanni Giorgio cerca tutt’ora di non fare dichiarazioni avventate. L’esame dell‘autopsia dovrebbe sedare ogni incognita. Un delitto a tinte forti. Forse un omicidio. Ma la macchina della giustizia è già al lavoro.