Queen e Fat Bottomed Girls. Di recente è ‘scoppiata, se così possiamo dire, una polemica in seguito alla decisione di una piattaforma streaming di omettere il brano dal Greatest Hits. Sulla scia dell’articolo indignato del Daily Mail in tanti sui social hanno preso posizione contraria, a loro dire, al Politically correct. In realtà la scelta della piattaforma non va in questa direzione e c’è una motivazione più che ragionevole. Ora vi spieghiamo perché.
Perché il brano dei Queen manca nel Greatest Hits
Il Greatest Hits, la compilation che racchiude i più grandi successi dei Queen tra il 1974 e il 1980, è stato reso disponibile di recente su Yoto. Quest’ultima è una piattaforma per bambini che include audiolibri, musica, radio, podcast e tanto altro ancora.
La compilation ha venduto in tutto il mondo più di 25 milioni di copie ed è un album record per la band di Freddie Mercury e Brian May. Delle 17 canzoni che compongono la raccolta però, su questa piattaforma manca un brano, per l’appunto Fat Bottomed Girls. Ma parlare di censura appare forse eccessivo, E c’è una spiegazione logica dietro a questa scelta.
Le polemiche gonfiate
Il Daily Mail, e qualche sito italiano anche, hanno gonfiato a dismisura questa assenza arrivando a parlare di Woke Agenda e di politicamento corretto. La decisione di omettere il brano dei Queen però non appare misteriosa. Ha infatti lo scopo di mantenere la versione sulla piattaforma di Yoto il più adatta possibile ai bambini, in modo da rispettare la dichiarazione di intenti della piattaforma stessa.
Indipendentemente da come la si pensi, è innegabile che alcuni testi possano essere percepiti come un po’ troppo impertinenti per dei giovani ascoltatori. E proprio per questo motivo infatti su Yoto si legge una nota che forse non tutti hanno compreso fino in fondo.
“Si prega di notare che i testi di alcune di queste canzoni contengono temi per adulti, inclusi riferimenti occasionali a violenza e droghe. Queste sono registrazioni originali e inedite. Anche se non vengono utilizzate parolacce, si consiglia la discrezione dei genitori quando si riproducono questi contenuti con o in presenza di bambini più piccoli.”
Questo caso del resto non è che la conferma di come la stampa ami gonfiare fatti ed eventi apparentemente ‘innocui’ al fine di dare in pasto ai propri lettori notizie preconfezionate, con un unico paventato scopo: quello di farli indignare e inca**are.