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Sembrano avere dei riscontri le accuse di stupro di due studentesse americane che hanno denunciato per stupro due carabinieri, a Firenze. Stando alle notizie trapelate, i reperti della polizia scientifica nello stabile dove vivono le due ragazze, confermerebbero la presenza di tracce biologiche compatibili con un rapporto sessuale che sarebbe avvenuto nell’androne del palazzo.
Le stesse ragazze avevano raccontato che una di esse aveva subito gli abusi in quell’ambiente.
La ricostruzione
Secondo i primi riscontri, l’auro dei carabinieri, condotta dai due ufficiali accusati di stupro, potrebbe aver sostato per circa 20 minuti davanti al palazzo del centro storico in cui vivono le giovani.
A confermarlo sarebbero due telecamere di sicurezza vicino all’immobile. Nella prima si vede l’arrivo della vettura, sua uscita dalla zona. Tra le due immagini intercorrerebbero, appunto, 20 minuti. Non esistono telecamere nella piazzetta dove si affaccia il palazzo.
La procura militare di Roma ha, quindi, aperto un fascicolo sulle presunte violenze sessuali compiute dai sue militari. L’apertura del fascicolo segue quella della procura di Firenze.
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I fatti
La notte tra il 6 e il 7 settembre, i due carabinieri sarebbero stati chiamati dal titolare di una discoteca, per sedare una rissa nel locale. Molti testimoni avrebbero visto le due ragazze americane salire sulla vettura di servizio dell’Arma. Una volta arrivati nel palazzo delle due giovani si sarebbe consumata la violenza, nell’androne del palazzo.
I sue carabinieri sono già stati fermati, ma non interrogati. Bisognerà bene capire come si siano svolti i fatti, ma è evidente che i testimoni, le telecamere e le tracce biologiche, sono prove indiziarie gravi nei loro confronti.
Vedremo ora, quali versioni daranno i due accusati.
Di certo, questo episodio, rischia di minare la reputazione dell’Arma dei Carabiniere. Per questo la Procura Militare vuole vederci chiaro. I due non rischiano, dunque, solo sanzioni penali civili, ma anche ripercussioni da parte del Tribunale Militare.