La campagna vaccinale contro la Sars-CoV-2 è iniziata da due mesi anche per i bambini in età scolare, tra i 5 e gli 11 anni. Ad aprile saranno disponibili i dati relativi alle vaccinazioni nei bimbi ancora più piccoli, al di sotto dei 5 anni. Al momento si può dire che gli effetti collaterali gravi sono pochissimi e che l’efficacia è elevata, secondo gli esperti superiore al 91%. È bene però chiarire se il vaccino Covid per bambini allergici è altrettanto sicuro e quali benefici ci sono nel somministrarlo.
Vaccino Covid per bambini allergici: sì o no?
Le famiglie che hanno una storia di sensibilità a inalanti ambientali, farmaci o alimenti sanno quanto possano essere pericolose le reazioni allergiche. È lecito quindi che si chiedano come comportarsi e quali pericoli si corrano con il vaccino Covid per bambini allergici. Gli esperti della Società Italiana di Pediatria, però, assicurano che le controindicazioni in caso di allergia sono davvero poche. Il vaccino contro il Covid-19 non contiene lattice o proteine dell’uovo, quindi i bimbi allergici a queste sostanze possono tranquillamente ricevere il farmaco. Una possibile controindicazione è l’ipersensibilità a un altro dei componenti del vaccino stesso. Si tratta però di una possibilità molto rara. Il pediatra del bambino insieme con gli specialisti del centro allergologico decidono caso per caso la strada migliore.
Per maggiore sicurezza, i bambini che hanno una storia clinica di reazioni allergiche a inalanti come pollini o acari, a farmaci, ad alimenti o ad altre sostanze devono effettuare una consulenza allergologica preliminare. La somministrazione del vaccino deve avvenire in ambiente protetto, con la possibilità di ricevere assistenza in caso di bisogno. Alla fine della vaccinazione, i piccoli restano in osservazione.
Vaccino Covid per bambini allergici, come comportarsi
Le reazioni allergiche in seguito alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 sono pochissime. Gli esperti parlano di 2,5-11 casi ogni milione di dosi. I centri vaccinali sono comunque attrezzati per gestire un’eventuale emergenza. Se un bambino o anche un adulto va incontro a reazione allergica, il personale effettua prima di tutto una iniezione intramuscolo di adrenalina. Quindi posiziona il catetere venoso periferico per somministrare in vena cortisone e antistaminico. Non è il caso di somministrare cortisonici o antistaminici a scopo preventivo, per scongiurare il rischio di reazione. Infatti non esistono dati sull’efficacia degli antistaminici di profilassi, mentre può diminuire la risposta dell’organismo al vaccino.
Nel caso si decida il vaccino Covid per bambini allergici senza saperlo, perché non hanno mai avuto reazioni prima, non ci si deve preoccupare. Infatti la possibilità che si verifichi una reazione proprio in quella circostanza è rarissima: il rischio si aggira su due casi su un milione di dosi. Se si verifica, il centro vaccinale è in grado di gestire l’emergenza.
Se un bambino soffre di asma
I bambini che soffrono di asma allergico o non allergico in forma grave dovrebbero effettuare la vaccinazione solo nel caso in cui il problema sia sotto adeguato controllo farmacologico. Anche in questo caso restano in osservazione per 60 minuti in un ambiente protetto. Nel caso l’asma non sia ben controllato, è opportuno rimandare la vaccinazione. Occorre anche una certa precauzione con i bambini soggetti a malattie croniche. I trattamenti con immunomodulanti o farmaci biologici possono interagire con il vaccino, quindi può essere necessario modificare la cura. Rimandare la vaccinazione anti Covid-19 non è opportuno, perché questi bambini possono andare più facilmente incontro a forme severe di Sars-CoV-2 o sviluppare complicanze. Anche in questo caso è importante una valutazione con i medici che seguono il bambino.