VENTO Bici tour, l’iniziativa della sostenibilità. A maggio torna, per il settimo anno, il progetto voluto dal Politecnico di Milano
Un progetto cresciuto quello di VENTO Bici tour che, anno dopo anno, ha visto l’adesione di comuni, associazioni e istituzioni e lo stanziamento di oltre 300 milioni di euro.
Un investimento per il turismo sulle due ruote che il Governo ha dunque messo in atto dal 2016 anche attraverso la creazione del Sistema nazionale della ciclabilità turistica.
Si tratta del primo e più ricco bando di gara per la progettazione della più lunga ciclabile turistica del nord Italia: 1,8 milioni di euro.
Un bando che ha visto la conclusione della prima fase e che attende l’apertura della seconda fase con 12 milioni di euro di finanziamento.
Il progetto VENTO del Politecnico di Milano, è nato con l’obiettivo di parlare di un nuovo turismo che, però, necessita di strutture necessarie e adeguate
Il Tour infatti serve a questo: ripetere che bisogna investire concretamente in infrastrutture leggere, facendolo con progetti ambiziosi e non improvvisati o frammentati.
Ecco le date e i luoghi toccati dal Bici Tour dal 24 maggio al 3 giugno
Primo weekend 24-27 maggio:
- Chivasso,
- Piacenza,
- Casale Monferrato,
- Valenza,
- Pavia,
- Belgioioso.
Secondo weekend 31 maggio-3 giugno:
- Reggio Emilia,
- Guastalla,
- Luzzara,
- San Benedetto Po,
- Adria,
- Chioggia,
- Pellestrina,
- Lido di Venezia.
Un viaggio attraverso l’Italia dunque piena di bellezza, genuinità, storie e tanta energia.
Un paese, che come si legge nella nota del Politecnico:
Non ci sta a chiudere e che vede in progetti come VENTO delle vere e proprie possibilità per rimettere in movimento le economie locali, attorno a un turismo sostenibile capace di generare lavoro.
VENTO genererà un indotto di 100 milioni di euro all’anno, quando sarà completato.
Per questo serve ancora tanta energia, fatta di attenzione mediatica, volontà politica, cooperazione tra regioni, governi attenti, finanziamenti.
Ecco perché è importante partecipare al Tour: pedalare è un atto politico, ma pedalare tutti assieme è il segno di una rivoluzione silenziosa e urgente.
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