Uno studio degli ultimi anni cerca di dimostrare come la dieta della madre ed un abuso dei “processed food” in gravidanza siano legati allo spettro autistico diagnosticato nei figli. L’indizio che ha fatto partire la ricerca è il consumo di cibi processati ed il legame con l’autismo. I casi di autismo sono in forte aumento dal 2000 ad oggi dove il rapporto dei casi era di 1 a 150 mentre oggi è di 1 a 59.
Cause e definizione dell’autismo
L’autismo o Disturbo dello Spettro Autistico si manifesta sin dalla nascita. I deficit sono molteplici:
- nella reciprocità socio-emotiva,
- nello sviluppo e nel mantenimento delle relazioni,
- eccessiva aderenza alla routine,
- linguaggio o movimenti stereotipati,
- iperattività o ipoattività agli stimoli sensoriali.
L’autismo viene diagnosticato quattro volte di più nei maschi che nelle femmine. Al momento non si conoscono le cause precise di questa patologia. Le possibili cause sono genetica e l’interazione tra geni e fattori ambientali.
Autismo nuova ricerca ha individuato una forte correlazione con abuso dei “processed food” in gravidanza
I ricercatori Latifa Abdelli e Saleh Naser con l’aiuto della ricercatrice universitaria Aseela Samsam dell’Università della Florida centrale di Orlando stanno seguendo una nuova pista.
Stanno esaminando il legame tra batteri intestinali e autismo, quindi la funzione dell’acido propionico.
Asseriscono che:” Vi è un più alto livello di PPA nei campioni di feci di bimbi autistici. Il micro-bioma intestinale nei bambini autistici è diverso”.
Il PPA è un acido grasso saturo che molti produttori usano come conservante alimentare per prodotti lavorati e confezionati i cosiddetti cibi processati. Questi ultimi inducono ad un accumulo di cellule gliali e quindi di PPA, che possono portare ad un infiammazione al cervello. I casi di autismo sono in forte aumento dal 2000 ad oggi dove il rapporto dei casi era di 1 a 150 mentre oggi è di 1 a 59.
Autismo e la dieta sbagliata delle mamme in gravidanza, conclusione dei ricercatori
“Questo è un risultato interessante” scrivono i ricercatori ed aggiungono, questa ricerca è solo il primo passo verso una migliore comprensione dell’autismo e siamo sicuri che siamo sulla strada giusta per capire finalmente l’eziologia dell’autismo.”
Il professor Nasar ed il suo team riconoscono che sono necessarie ulteriori ricerche prima che si possa arrivare a conclusioni cliniche.