Al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia la nuova installazione di arte digitale The Wall of Sound del collettivo panGenerator

Al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia la nuova installazione di arte digitale “The Wall of Sound” del collettivo panGenerator

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MILANO – Sabato 7 ottobre il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia apre al pubblico l’installazione The Wall of Sound del collettivo panGenerator, grazie alla partnership con IBSA Foundation per la ricerca scientifica. La nuova opera entra a far parte di Digital Aesthetics, il programma di installazioni di arte digitale interattiva a cura dello staff educativo del Museo e si inserisce nell’ambito della Milano Digital Week, manifestazione italiana dedicata all’educazione, alla cultura e all’innovazione digitale promossa dal Comune di Milano.

The Wall of Sound è un esperimento per portare strumenti per la creazione di musica elettronica in uno spazio pubblico e creare una piattaforma aperta per l’espressione musicale di tutti. Grazie all’utilizzo di campionatori e sequencer, organizzati su una parete in nodi di forma esagonale collegati fra loro, la voce dei partecipanti – registrata e riprodotta – diventa parte dell’opera stessa, producendo infinite variazioni di sequenze.

La nuova installazione di arte digitale è dunque una piattaforma in cui la creatività musicale si fonde con diversi livelli espressivi e sensoriali in un dialogo incessante con il pubblico, che ogni giorno può campionare la propria voce e riprodurre sonorità nuove e potenzialmente infinite. La forma spaziale dell’opera, che rievoca l’arte dei graffiti, si combina con la luce e il suono, dando vita ad un’esperienza in continua evoluzione.

Al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia la nuova installazione di arte digitale “The Wall of Sound” del collettivo panGenerator

panGenerator è un collettivo di new media art & design di Varsavia fondato da Piotr Barszczewski (ex membro), Krzysztof Cybulski, Krzysztof Goliński e Jakub Koźniewski. Dal 2010 il gruppo esplora nuovi mezzi di espressione creativa e di interazione con il pubblico, al confine tra arte, design e ingegneria.

Aggiunge il curatore del progetto Giacinto Di Pietrantonio: “panGenerator è un gruppo artistico di eccezionale intensità caratterizzato dal fatto di lavorare in gruppo e non singolarmente come artisti solitari romantici, spingendo invece sul tasto della condivisione e resilienza quale caratteristica fondamentale per superare le problematiche della vita contemporanea, comprese quelle generate dalla pandemia. Un’arte, la loro, che ci aiuta a confrontarci con i nostri rituali digitali quotidiani a cui nessuno riesce più a sottrarsi, aiutandoci così a impiegare i media elettronici in modo creativo e non ansioso e anestetizzato. Alla maniera futurista essi ci danno modo di creare nell’aria le nostre parole in libertà.”

Con il programma Digital Aesthetics il Museo intende proporre scenari di riflessione ed esplorazione dei linguaggi digitali, delle relazioni con l’intelligenza artificiale e delle connessioni tra innovazioni tecnologiche e processi creativi artistici. Le installazioni scelte ed esposte al Museo incoraggiano l’interazione e la partecipazione dei visitatori in prima persona, e ispirano lo sviluppo di attività educative nei laboratori interattivi come anche momenti di confronto e dialogo con artisti e creativi, rivolti a pubblici diversi: studenti, insegnanti, adulti.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24