Antichi coccodrilli camminavano su due zampe

Antichi coccodrilli camminavano su due zampe

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Un nuovo studio spiega che gli antichi coccodrilli camminavano su due zampe, proprio come i dinosauri. Presentavano dimensioni di oltre tre metri di lunghezza. I ricercatori hanno inizialmente pensato che le impronte fossili di forma simile provenissero da un altro animale antico noto come pterosauri. Questo, almeno, era quanto affermava Anthony Romilio, un paleontologo dell’Università del Queensland.

In un sito, inizialmente si pensava che le impronte fossero state fatte da un gigantesco pterosauro bipede che camminava sulla pianura fangosa, ora capiamo che si trattava di impronte di coccodrillo bipede“, ha spiegato. “Le impronte misurano circa 24 centimetri, suggerendo che i coccodrilli avevano le gambe all’incirca all’altezza delle gambe degli esseri umani adulti. Si trattava di animali lunghi che stimiamo fossero lunghi oltre tre metri. E mentre le impronte delle zampe erano ovunque sul sito, non c’erano impronte di mani“.

Antichi coccodrilli camminavano su due zampe come i dinosauri

Successivamente, trovarono degli indizi anche sul perché di fatto, non riuscivano a trovare le impronte delle mani. Non si trovavano neanche impronte sul trascinamento della coda. Proprio per questo motivo, divenne chiaro, che questa particolare specie di coccodrilli era bipede. Si muovevano allo stesso modo di molti dinosauri, ma le impronte erano diverse. La differenza nasce dal fatto che i dinosauri camminavano in punta di piedi. I coccodrilli, invece, camminavano proprio sul tallone, in maniera più simile a come fanno gli esseri umani. I ricercatori hanno scoperto le impronte, datate tra 110 e 120 milioni di anni fa, dopo aver analizzato i siti di tracce di animali in quella che ora è conosciuta come la Corea del Sud.

Inizialmente, i dubbi erano tanti tra i ricercatori, in quanto i tipici coccodrilli, come noi li conosciamo camminano a quattro zampe. “Le tracce di coccodrilli fossili sono piuttosto rare in Asia, quindi trovare un’abbondanza di quasi cento impronte è stato straordinario“, ha affermato Romilio.

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Fonte immagine di copertina: Focus/JORGE GONZALES

 

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Autore dell'articolo: Francesco Menna

Mi chiamo Francesco, classe 96. Laureato in Ingegneria Meccanica e studente alla magistrale di Ingegneria Meccanica per l'Energia e l'Ambiente alla Federico II di Napoli. Passione sfrenata per tutto ciò che ha un motore e va veloce. Per info e collaborazioni inviare una mail a framenna96@gmail.com