Arnold Schwarzenegger si regala un po’ di tranquillità e una famiglia allargata per il suo settantesimo compleanno .
Il 30 luglio l’attore austriaco ed ex governatore della California spegne 70 candeline accanto a quella che è diventata la sua compagna da ormai cinque anni, Heather Milligan, e ai figli. Anche dal punto di vista della carriera la strada è in discesa.
E’ un ricordo l’esperienza politica, che lo ha voluto governatore della California per due mandati. Pensava che non avrebbe più fatto cinema, ma poi la nostalgia ha avuto il sopravvento e così è tornato sul set, con The Last Stand – L’ultima sfida, la saga de I Mercenari, Escape Plan – Fuga dall’inferno e Contagious – Epidemia mortale.
Alla pensione dunque non pensa, anzi. Alcuni dei suoi ruoli più iconici potrebbero tornare alla luce. Terminator per esempio. Il suo reboot – dopo una lunga serie di sequel – è stato preso in considerazione a Hollywood. E Conan: “Stiamo riscrivendo la sceneggiatura – ha detto a Cannes – l’idea è di farlo”.
La sua infanzia non è stata felice: vive in una povera casa, nel primo dopoguerra, dove suo padre Gustav, ufficiale di polizia ha instaurato un rapporto fondato su regole ferree alquanto rigide.
Il padre che lo “costringe” ad effettuare tantissimo sport ed è proprio così che Arnold inizia ad appassionarsi al Body Building, l’arte di scolpire il proprio fisico con esercizi specifici: a 15 anni inizia quindi i suoi allenamenti mirati allo sviluppo dei muscoli e a 18 anni vince il primo titolo della sua carriera, il Mister Europa Giovanile, sebbene fosse in forza all’esercito austriaco, nell’occasione fece una diserzione per poter partecipare alla gara che lo vide vincitore e che sancì l’inizio della sua carriera.
VIDEO ALLENAMENTO Arnold Schwarzenegger : una forza della natura
TUTTAVIA ARNOLD HA AMATO LA POLITICA…
È incredibile l’effetto che le tue azioni politiche possono avere sulla vita delle persone. Mi piaceva il contatto con gli elettori, trovarmi davanti a un gruppo di donne, poi cambiare e parlare ai pensionati. Mi piaceva mettermi in giacca e cravatta ogni giorno e andare a fare un lavoro da persona adulta”.