Aumento del prezzo delle sigarette, la manovra fiscale contro il fumo. Nella relazione tecnica è previsto un aumento di 10 centesimi a pacchetto
Un aumento del prezzo delle sigarette che potrebbe fare da deterrente per qualche fumatore anche in vista dei dati sulla mortalità non proprio positivi.
Il consumo di tabacco (tabagismo) rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale
Questo inserisce il tabacco quale la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile.
In Italia i fumatori sono il 22,3% della popolazione, pari a 11,7 milioni di persone e il fumo di tabacco: si contano ogni anno dai 70mila agli 83mila decessi e oltre il 25% avviene tra i 35 ed i 65 anni di età.
A livello nazionale e internazionale si stanno sempre più sviluppando interventi di prevenzione e di cura per affrontare “questa epidemia” in modo complessivo.
La manovra fiscale italiana prevede al suo interno una relazione tecnica circa l’aumento del prezzo delle sigarette che prevede una maggiore delle accise pari a 3-4 centesimi
Ma per il consumatore finale, il prezzo sarà più alto:
Tenuto conto dell’effetto moltiplicatore (circa 4,77 per le sigarette con prezzi medio/alti e 1,1 per quelle con prezzi bassi incisi dall’onere fiscale minimo),
si legge nella relazione
l’incremento della fiscalità, che decurta i ricavi dei produttori, potrebbe essere recuperato con un aumento dei prezzi di vendita di circa 10 centesimi al pacchetto da 20 sigarette per tutte le fasce di prezzo.
La legge di bilancio prevede per il 2019 tassazioni per un totale di 132,6 milioni divisi in:
- 108 milioni per le sigarette;
- altri 22,5 milioni per il tabacco trinciato;
- circa 1,8 milioni per i sigari.
Oltre all’aumento del prezzo delle sigarette, lotta anche alle forme di dipendenza dal gioco
Prevista, in tale direzione, anche l’aumento dello 0,5% del PREU, il Prelievo erariale unico sugli apparecchi del gioco d’azzardo, “macchinette” e videolottery pari a un gettito di circa 240 milioni di euro.