Un bambino di 10 anni, in vacanza in Sardegna con la famiglia, è ricoverato nell’Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale “San Martino” di Oristano con la diagnosi di tetano. Si tratta di una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani per la quale esiste un vaccino, a cui però il piccolo non era stato sottoposto.
Il bambino, che si trova nel ricoverato nell’ospedale oristanese da sabato 24 giugno, non corre ora pericolo di vita e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento, anche se permangono alcuni sintomi tipici della patologia, come le contrazioni muscolari e la paralisi dei nervi cranici.
All’origine dell’infezione era stata una caduta dalla bicicletta, che aveva causato al bambino una ferita da taglio sulla fronte, inizialmente curata in un ospedale della penisola, dove – secondo quanto riferito dagli operatori sanitari – era stata proposta ai genitori in via cautelativa la terapia con immunoglobulina antitetanica, come da prassi. Proposta che sarebbe stata rifiutata.
Tetano, un’incubazione che va da 3 a 21 giorni: rifiutano il vaccino pochi giorni prima di scoprire che la malattia stava avanzando
Ciò ha permesso che il tetano, che ha un’incubazione che va da 3 a 21 giorni, si sviluppasse, così che il bimbo è arrivato all’ospedale San Martino con la malattia già in stadio conclamato. Ad allertare i medici sono stati alcuni sintomi, come la paralisi facciale, che non rispondevano alle terapie cortisoniche inizialmente proposte.
“E’ un caso di assoluta rarità – ha spiegato il direttore dell’Unità Operativa di Pediatria Giovanni Zanda – Il tetano è una malattia, peraltro non contagiosa, che si può considerare sostanzialmente scomparsa in Italia fra i bambini grazie alla vaccinazione antitetanica. Come ci hanno confermato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ospedale Gaslini di Genova, specializzato ne
lla cura dei pazienti pediatrici, non si registrano più casi di tetano fra i piccoli ormai da trent’anni”.
Caso Tetano, le parole conclusive del primario
“La vicenda – prosegue il primario della Pediatria – ripropone il tema della scelta da parte di alcuni genitori di non vaccinare i propri figli, esponendoli a rischi apparentemente banali, che potrebbero avere conseguenze molto pesanti e persino letali sulla salute dei propri figli”. “Devo dire – aggiunge dottor Zanda – che la Sardegna e la provincia di Oristano registrano, in questo senso, delle buone coperture vaccinali: il nostro reparto, negli ultimi tempi, ha preso in carico un solo caso di morbillo. Il caso di tetano rappresenta un’eccezione che, certamente, sarebbe stata evitabile se il piccolo fosse stato vaccinato”.