bioetica: americano esprime le sue ultime volontà tramite un tatuaggio

Bioetica: tatuaggio esprime la volontà di un uomo di non essere rianimato

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Singolare caso di bioetica in America. Proprio nel momento in cui in Italia si discute sull’approvazione della legge sul biotestamento, ecco che arriva oltreoceano una storia che deve far riflettere. Un americano ha espresso le proprie volontà attraverso un tatuaggio. I medici dopo essersi consultati, hanno deciso di accettare ciò che era marchiato sulla pelle del paziente, come una volontà da non contraddire.

Bioetica: il caso del tatuaggio

Un uomo di 70 anni, originario di Miami, è arrivato in ospedale in fin di vita. Quando i medici l’hanno spogliato hanno trovato un tatuaggio subito sotto il collo con la scritta ‘do not resuscitate’ (non rianimare) a caratteri maiuscoli. Il “not” era sottolineato vi era anche apposta la firma.

In un primo momento i medici sono rimasti interdetti sul da farsi. Invocando il “principio di non prendere una decisione irreversibile senza certezze”, si era giunti alla decisione di non rispettare quanto scritto sulla pelle dell’uomo. A far pendere la bilancia dalla parte opposta a quanto deciso è stato il confronto con il bioeticista dell’università di Miami, Kenneth Goodman.

“Gli esperti hanno suggerito che era più ragionevole pensare che il tatuaggio esprimesse una preferenza autentica”, è stato riferito.

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Svolta epocale

Il caso del settantenne di Miami, raccontato dal New England Journal of Medicine,  può segnare una svolta epocale nel campo della bioetica. Il fatto che un settantenne abbia potuto esprimere, e vedere realizzata, la sua ultima volontà attraverso un tatuaggio, fa capire l’importanza di mettere in qualche modo nero su bianco, la propria decisione sul fine vita. Il paziente americano aveva problemi cronici ai polmoni e al cuore, oltre al diabete.

Forse era rimasto del tutto solo, perchè non aveva alcun segno identificativo che potesse far risalire alla famiglia, per capire se la decisione espressa dal tatuaggio fosse meditata o frutto di un impulso. Evidentemente, quel tatuaggio rappresentava il suo ultimo grido di aiuto per uscire da una vita che non desiderava più. Alla fine, è morto come voleva.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24