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ROMA – Boom di richieste nuove tessere del Pd. Secondo quanto riporta Dagospia, ieri (appena Matteo Renzi ha ufficializzato la sua fuoriuscita dal Partito Democratico per fondare Italia Viva) c’è stato il record di richieste di nuove tessere per iscriversi ai Dem. Quale che sia la verità, di certo l’annuncio di Matteo Renzi ha scatenato un tornado, non solo a sinistra.
C’è infatti chi, come la vicepresidente della Camera Mara Carfagna, ha espresso preoccupazione riferendosi a Forza Italia, perché il nuovo soggetto politico di Renzi potrebbe intercettare anche i voti dei moderati che provengono dallo schieramento conservatore.
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Boom di richieste nuove tessere del Pd
Non a caso, c’è stato anche chi ha letto la decisione di Renzi di lasciare il Pd come la volontà di “liberare” il suo ormai ex partito da quella che era diventata una figura ingombrante. Figura che, oltretutto, molti usavano come pretesto per attaccare a prescindere il Pd. Ieri, come annunciato, Matteo Renzi è stato ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”:
“I parlamentari – ha detto il senatore – li ho lasciati tutti a Zingaretti. Basta con questa cosa che se faccio una cosa io c’è sempre un retropensiero. Sono più di 40 i nostri parlamentari, saranno 25 deputati e 15 senatori, e ci sarà un sottosegretario, non due”.
Renzi ha poi garantito che sarà leale al governo Conte bis:
“Per me questa legislatura arriva al 2023 e deve eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Al tavolo non mi siedo né con Zingaretti né con Di Maio, per me vale il programma di governo e sono impegnato a sostenere il governo. Ora per questo governo ci saranno consensi in più, non in meno”.
In realtà il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, tramite fonti di Palazzo Chigi ha espresso perplessità soprattutto sulla tempistica seguita da Renzi. Infatti l’ex premier ha praticamente comunicato la nascita del suo movimento appena ultimata la formazione dell’esecutivo. Tuttavia, per l’ex sindaco di Firenze, bisogna stare tranquilli:
“Lasciare il Pd sarà un bene per tutti, anche per Conte – ha affermato in un’intervista rilasciata a Repubblica – Il Pd è diventato un insieme di correnti, manca una visione sul futuro”.
Alla Leopolda ci sarà la presentazione del simbolo: il primo impegno elettorale saranno le politiche, ‘sperando che siano nel 2023’, e poi le Europee 2024.