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MILANO – Borsa di Milano oggi 3 maggio 2023. È stata una seduta positiva per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha chiuso in aumento dello 0,77% a 26.835 punti, l’Ftse All share in crescita dello 0,71% a quota 28.985. Con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni che ha concluso la giornata sui mercati telematici in calo a 186 punti base, in Piazza Affari è stato più facile il rimbalzo delle banche. Mediobanca è cresciuta del 3,8% a 9,7 euro dopo la notizia della decisa salita al 9,9% da parte di Caltagirone, mentre Unicredit ha chiuso in aumento del 3,7% dopo i conti e le buone prospettive per il 2023.
Ma il titolo migliore tra quelli a elevata capitalizzazione della Borsa milanese è stato Amplifon, schizzato del 7,1% a 35,4 euro su una raffica di report positivi dopo i conti. Deboli invece Stellantis (-1,8%) sulla trimestrale e Saipem (-2,6%) nel giorno dell’assemblea. Ma soprattutto è affondata Tim, maglia nera del listino: il gruppo telefonico è scivolato a 0,25 euro in calo del 4,4% finale, con il mercato che teme uno stallo sul dossier rete alla vigilia del Cda che esaminerà i rilanci presentati da Kkr e Cdp-Macquarie. Questo, quindi, è l’andamento Borsa Milano.
Borsa di Milano oggi 3 maggio 2023 e spread
La Borsa di Milano oggi, dunque, riporta questi dati. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha concluso la giornata sui mercati telematici a 186 punti base contro i 189 dell’avvio di seduta. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 4,1%.
Come ha chiuso la Borsa di Milano oggi?
Vediamo ora come vanno i mercati internazionali dopo aver visto l’indice Borsa Milano oggi. Le Borse europee hanno atteso le decisioni della Fed in tenuta. Francoforte ha concluso in rialzo dello 0,5%, seguita da Parigi e Londra (+0,2%). Piatta la chiusura di Amsterdam, in marginale calo quella di Madrid. Debole Mosca dopo la notizia dell’attacco al Cremlino da parte di droni, sventato dalla contraerea: l’indice Moex in rubli ha ceduto l’1,8%, l’Rtsi espresso in dollari l’1,1% finale.
Il calo della Borsa russa è anche da imputare alla nuova limatura per il prezzo del gas: il future sul metano con consegna a giugno ha chiuso in ribasso del 2% a 36,7 euro al Megawattora, ritoccando ulteriormente i minimi dal gennaio 2022. Male il petrolio, che è arrivato a cedere il 4% sotto quota 69 dollari al barile soprattutto sul rischio recessione e sulle scorte statunitensi superiori alle stime.