Il giornalista e tifoso della Juventus, Massimo Giletti, è intervenuto a Radio Bianconera dove ha affrontato diverse tematiche partendo dalla recente inchiesta relativa alle curve di Inter e Milan per poi ritornare su un argomento che resta una ferita molto aperta nel calcio italiano, ovvero Calciopoli. Secondo Giletti, infatti, pare che dopo anni le intercettazioni riguardanti l’Inter fosse più compromettenti rispetto a quelle della Juventus.
Massimo Giletti, le sue parole su Calciopoli
“Questa situazione delicata del calcio italiano, da molto tempo mi domando come mai c’era un accanimento sulla Juve e su tutto il resto non succedeva nulla. Quest’indagine parte nel 2019 e c’è stato un morto che era un pezzo da novanta della criminalità. Boiocchi gestiva la curva, Bellocco? Ci è voluta la morte di un rampollo della mafia per dare un impulso alla situazione? Questo è il problema vero. Anche in altre curve c’è la criminalità. A Calciopoli ci siamo accorti, dopo anni, che le intercettazioni sull’Inter erano terribili, peggiori di quelle della Juve. Eppure qualcuno non le ha volute vedere. Quando si danno lezioni di morale a noi, qualcuno si sbaglia. La morale non va in prescrizione”.
“Il problema è vero: sono milioni di euro che incassano questi qui. Poi qualcuno dovrà spiegare come mai i parcheggi sono stati tolti a Inter e Milan, la società che ha vinto l’appalto è di Zaccagni, un signor nessuno. Silenzio totale in tutti questi anni, voglio capire cosa succederà. La Procura Federale? Vediamo cosa succederà, ho seri dubbi”.
“La Juventus? Ho due sensazioni, le dico da piemontese. Non ha capito che potere ha Roma. In questi ultimi anni, forte della capacità sportiva, ha tralasciato la presenza di un uomo forte a Roma che sappia gestire i palazzi. Poi sono scelte che si fanno: ricordo quando Bonucci diceva ‘no’ al patteggiamento. La Juve deve trovare un uomo che possa rappresentare nei palazzi. Uno storico avvocato friulano sarebbe l’uomo giusto. L’Inter in questi anni a Roma è molto presente”.