Il Corona Virus preoccupa gli atleti che saranno impegnati quest’estate nelle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il virus ormai partito dalla Cina, sta facendo registrare un numero elevato tra morti e contagi. Nelle ultime ore sono stati accertati anche due casi in Italia. Si tratta di due cinesi già nella penisola da diversi giorni che da Milano, hanno viaggiato fino a Roma. La situazione sta allarmando anche gli atleti che saranno protagonisti delle prossime Olimpiadi. Certo, mancano ancora diversi mesi alla competizione olimpica, ragion per cui, si spera che questo allarmismo possa rientrare il prima possibile.
Intanto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha affermato che il rischio derivante dal coronavirus è elevato e a livello globale. Quest’epidemia, secondo gli esperti del settore sembrerebbe meno pericolosa della Sars, ma con una diffusione molto più veloce
Corona Virus, le parole di Malagò
La delicata situazione causa dal Corona Virus sta destando paura nella popolazione di tutto il mondo. Tra questi anche gli atleti che dovranno volare a Tokyo per l’edizione 2020 delle Olimpiadi. Al riguardo, il presidente Coni, Giovanni Malagò è voluto intervenire in prima persona per rassicurare gli atleti. Ai microfoni di Italpress ha dichiarato: “Pericolo coronavirus in vista di Tokyo2020? Non esiste un rischio per l’Olimpiade, non c’è arrivata alcuna comunicazione”. Malagò ha poi aggiunto: “Non mi unisco al mondo dei tuttologi, soprattutto su una materia così delicata e tecnica, ma garantisco che al momento non c’è nessun tipo di preoccupazione”.
Intanto in Cina, sono stati annullati i Mondiali Indoor di Atletica in programma a Nanchino dal 13 al 15 marzo. La manifestazione si svolgerà nel 2021 date le preoccupazioni legate al Coronavirus. World Athletics, in un comunicato ha sottolineato: “La federazione internazionale ha assunto a malincuore la decisione nell’interesse degli atleti e di tutti coloro che gravitano loro intorno. Il nostro staff sanitario, in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ritiene che non sia opportuno favorire manifestazioni a partecipazione numerosa”.
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