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Cura per celiachia con nanoparticelle biodegradabili. Il trattamento scoperto da alcuni scienziati potrebbe essere rivoluzionario e risolvere parecchi problemi a chi è intollerante al glutine. A quanto pare, è stata scoperta una nanoparticella biodegradabile che permette ai celiaci di mangiare pane, pasta e quant’altro.
La probabile soluzione è stata trovata da un team di scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine. Dunque, la scoperta potrebbe risolvere problemi non solo ai celiaci, ma anche a persone con altri problemi. Come ad esempio a coloro i quali soffrono di altre allergie o malattie autoimmuni. Purtroppo, questo tipo di patologia stanno aumentando a dismisura. Quindi quella dell’utilizzo della microparticella biodegradabile potrebbe rappresentare una svolta. Ma, nello specifico, di cosa si tratta?
Cura per celiachia: la microparticella “nasconde” l’allergene
I ricercatori avrebbero progettato la nanoparticella biodegradabile. Questa sarebbe in grado di “nascondere” la sostanza che provoca i sintomi dell’allergia in chi è intollerante al glutine. Così facendo il sistema immunitario non identifica l’allergene come nemico e di conseguenza non scaturisce nessuna reazione negativa.
È bene precisare una cosa. I risultati sono buoni ma gli scienziati hanno confermato che si tratta di una scoperta in fase di sperimentazione clinica di fase 2. In ogni caso, c’è buona speranza la nanoparticella potrà risolvere parecchi problemi. Infatti i pazienti celiaci che si sono sottoposti alla terapia hanno assunto glutine senza avere reazioni indesiderate.
Dunque. la nanoparticella andrebbe a nascondere l’allergene. Così facendo il sistema immunitario non riconosce il nemico e non l’attacca. Ma, come accennato, questo potrebbe risolvere problemi anche di altra tipologia. Tra queste, sclerosi multipla ma anche diabete di tipo 1 o asma. Ebbene, la tecnologia sviluppata in laboratorio potrebbe segnare la svolta in campo medico. Sono anni che professor Stephen Miller, microbiologo e immunologo, lavora a questa terapia. Egli stesso avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco le sue parole:
“Questa è la prima dimostrazione che la tecnologia funziona. Abbiamo anche dimostrato che possiamo incapsulare la mielina nelle nanoparticelle per indurre tolleranza a quella sostanza in modelli di sclerosi multipla, o mettere una proteina dalle cellule beta del pancreas per indurre tolleranza all’insulina nei modelli di diabete di tipo 1”.
Fonte foto copertina: pixabay
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