Di Francesco avrà il suo bel da fare quest’estate con la Roma. Monchi, fin qui, gli ha messo a disposizione 10 acquisti. Passi per i giovani Fuzato, Zaniolo e Bianda. Passi pure Santon, destinato al ruolo di vice Kolarov. Gli altri sei, però, porteranno a ridisegnare la Roma. Ecco come.
Di Francesco rimodella la Roma
Di Francesco ha due opzioni. La prima è confermare il 4-3-3. La seconda è passare al 4-2-3-1. La scelta non è banale perchè da essa dipende il ruolo di Pastore. L’argentino è il fiore all’occhiello della campagna acquisti giallorossa. Nel Psg ha già ricoperto il ruolo di interno, ma è chiaro che l’ex Palermo rende al meglio come trequartista. Ci sarebbe anche l’opzione 3-4-1-2 con l’innesto di Marcano, ma sembra meno probabile perchè vorrebbe dire rinunciare a giocatori come Under e Kluivert che creano la superiorità numerica. Il 4-3-3, però, al momento sembra l’opzione migliore a disposizione del tecnico abruzzese. Davanti ad Allison, dunque, linea difensiva a quattro composta dal rientrante Karsdorp e da Kolarov sugli esterni e dalla coppia Manolas-Fazio al centro. A centrocampo, De Rossi sarà confermato regista con Cristante e Pastore come interni. In avanti, con Dzeko, ci saranno Under e il neoacquisto Kluivert.
Probabile formazione Roma: (4-3-3) – Allison; Karsdorp, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, De Rossi, Pastore; Under, Dzeko, Kluivert.
Le grane giallorosse
Dalla formazione della Roma tracciata sono evidenti tre defezioni pesanti. Parliamo di Florenzi, Strootman e Schick. A questi vanno aggiunti Pellegrini e Perotti. E’ abbastanza chiaro che questi cinque rappresentino un problema. Al momento, il più sicuro di restare tra i cinque è Schick che paga l’oneroso investimento di un anno fa. Tutti gli altri potrebbero lasciare Trigoria da qui a fine mercato. Quello che maggiormente preoccupa i tifosi è il destino di Florenzi. L’ex Crotone vuole garanzie che nessuno è in grado di dargli. Non è, dunque, tutto oro quello che luccica in casa giallorossa. A Di Francesco spetterà il compito di dipanare la matassa.