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Diciotti: Salvini indagato per sequestro di persona aggravato

 

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La vicenda Diciotti continua a tenere banco e Matteo Salvini si ritrova nel mirino della magistratura. La procura di Palermo ha inviato gli atti dell’inchiesta sul ministro degli Interni, per il blocco dei migranti a bordo della nave, al tribunale dei ministri. E’ stato ipotizzato per il leader della Lega il reato di quello di sequestro di persona aggravato, “commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018″. 

Salvini indagato

A dare la notizia dell’apertura dell’indagine a Matteo Salvini è stato un ufficiale del Reparto operativo dei carabinieri di Palermo che ha consegnato una busta al capo del Viminale, contenente una lettera del procuratore Lo Voi. Secondo quanto riportato nell’atto il reato ipotizzato è in violazione delle “disposizioni della legge costituzionale numero 1 del 1989 e della legge numero 219 del 1989″. Lo stesso Salvini ha dato notizia di quanto accaduto, mediante una diretta facebook seguita da circa 25.000 persone.

La notizia principale per il vicepremier è che organi dello Stato “non eletti” indagano un altro organo dello Stato “eletto dal popolo“. L’arringa del vice Premier sul social è stata degna di un capopopolo. Ha chiamato i suoi elettori “complici”. Inoltre, ha citato i suoi nemici (Roberto Saviano, Matteo Renzi, Gad Lerner e Fiorella Mannoia) che si “fregheranno le mani”. La sua conclusione è stata: “Mi dicono che rischio fino a 15 anni. Pazienza, mi verrete a trovare a San Vittore.  Io non mollo di un millimetro”.

Diciotti: la versione della Procura

Sulla vicenda Diciotti è intervenuto il Procuratore Lo Voi, specificando che “ai sensi delle disposizioni di legge, la competenza a svolgere le indagini appartiene al Tribunale dei ministri; nessun atto di indagine è stato quindi compiuto dalla procura, che ha pertanto proceduto esclusivamente sulla base degli atti ricevuti e degli elementi, in fatto e in diritto, allo stato dagli stessi ricavabili”.

Per questo motivo, dei quattro reati contestati dalla procura di Agrigento al responsabile del Viminale e al suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi, resta il sequestro di persona, cadono il sequestro di persona a scopo di coazione, l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio. Vedremo ora come si svilupperà la vicenda.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24

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