ROMA – Oggi è il ‘grande giorno’: oltre 500mila studentesse e studenti dovranno affrontare la prima grande prova della loro vita, l’esame di maturità. La prima prova scritta, italiano, è prevista per dalle ore 8.30 con una durata massima di 6 ore. La seconda prova è in calendario giovedì 21 giugno alle ore 8.30.
La durata dipende dalle discipline che caratterizzano gli indirizzi ed è variabile dalle 4 alle 8 ore, tranne che per alcuni indirizzi, come i Licei musicali, coreutici e artistici, dove la prova può svolgersi in due o più giorni. La terza prova, assegnata da ciascuna commissione d’esame, è in calendario lunedì 25 giugno, a partire dalle ore 8.30.
Quest’anno, secondo dati elaborati dall’Associazione nazionale presidi, circa il 96% degli studenti delle scuole superiori sono stati ammessi agli esami. Il dato è in linea con scorso anno, quando il 96,1% degli scrutinati era stato ammesso all’esame. Allora il 99,5% degli esaminati conseguì il diploma.
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Quali sono gli accorgimenti “tattici” e le tecniche di memoria per fare davvero la differenza nello studio?
Lo svela in una Top 10 di consigli Matteo Salvo, International Master of Memory, detentore del Guinness World Record e autore del libro “Studiare è un gioco da ragazzi” (edito da Gribaudo IF – Idee editoriali Feltrinelli).
1. Scrivania “anti-stress”:
studiare, come lavorare, richiede attenzione, concentrazione e organizzazione. Per farlo al meglio occorre preparare la postazione di lavoro: blocchi di appunti, matite, penne, computer e tutti gli strumenti necessari devono essere predisposti e pronti all’utilizzo. Tieni la scrivania ben in ordine e se lo desideri, personalizzala.
2. Studia per spiegare:
invece di studiare per imparare, pensa di dover trasferire a qualcun’altro le informazioni che stai memorizzando. Cambia la prospettiva adottando un approccio attivo e inizia a studiare per spiegare. In questo modo potrai renderti conto se sei riuscito a interiorizzare i contenuti e a farli tuoi.
3. Ripassa partendo dall’indice:
l’indice dà un’idea generale di tutto il libro e delle informazioni in esso contenute. Avendo ben presente la struttura e la gerarchia dei capitoli, potrai creare un progetto di studio che sia davvero efficace. Altrettanto importante è la fine del libro: sintesi o esercitazioni aiutano ad avere una visione d’insieme molto chiara.
4. Sessioni di studio da 40′, pause di 5′, ripasso da 15′:
per ottenere risultati soddisfacenti è fondamentale suddividere e organizzare il tempo dedicato allo studio, alle pause e al ripasso. Studia per non più di 40 minuti, poi fa una pausa di 15 e, infine, riserva 5 minuti ad un veloce ripasso di quanto hai appreso. Dedicare il giusto tempo a ogni attività ti aiuterà ad aumentare la produttività.
“Se fosse una gara in bici – precisa Matteo Salvo – i quaranta minuti rappresenterebbero la salita e i minuti successivi, di scarico mentale, la discesa”.
5. Usa immagini paradossali per ricordare meglio:
per memorizzare qualsiasi tipo di informazione associa tra loro delle immagini in modo creativo, verificando che rispondano all’acronimo P.A.V. (Paradosso Azione Vivido). Tanto più l’associazione utilizzerà immagini paradossali, in movimento e che coinvolgano i cinque sensi in modo chiaro, nitido e “colorato”, tanto più costruirai un ricordo efficace, anche nel medio e lungo termine. Un esempio? La trasformazione con P.A.V. di un concetto astratto come AMMORTAMENTO: per trasformarlo in immagini ci basta visualizzare la MORTe su un MENTO.
6. Associa i concetti a posti familiari (regola dei loci ciceroniani):
per favorire la memorizzazione associa i concetti a un percorso a te familiare, individuando dei punti di riferimento ben definiti, proprio come faceva Cicerone, l’oratore passato alla storia per la sua dialettica brillante. Le parole più complesse e astratte andranno divise in immagini concrete, che verranno associate nell’ordine in cui compaiono. Ad esempio, per la parola determinazione, potrò pensare al DETERsivo che si è rovesciato in cucina e che ora MINA e lo ZIONE stanno pulendo. Il consiglio in più? Non utilizzare mai lo stesso percorso per memorizzare argomenti diversi.
7. Disegna una mappa “mentale” dei contenuti chiave:
potrai rappresentare contenuti complessi e articolati disegnando delle mappe mentali, ovvero delle rappresentazioni ad albero che, partendo da un concetto centrale, si svilupperanno in diversi rami secondari attraverso una struttura radiale. Ad ogni ramo associa immagini e parole chiave, in modo che a colpo d’occhio le informazioni e la loro sequenza concettuale appaiano subito chiare.
8. Le tre “s” amiche della memoria
sana alimentazione, sport e sonno di qualità sono importantissimi per mantenere il cervello attivo e funzionante. Per una dieta a prova di memoria, è preferibile consumare alimenti non raffinati e poco lavorati, come il riso integrale rispetto alla pasta, e privilegiare un frutto di stagione o una centrifuga di verdure rispetto ad uno snack quando ci si concede uno spuntino fuori pasto.
“Quando mi chiedono se ci sono dei cibi particolari per aiutare la memoria, mi limito a raccontare la mia esperienza, perché non sono né un nutrizionista né un medico”, ci tiene a precisare Matteo Salvo. “La cosa che ho notato, ad esempio, è che mangiando vegetariano ho bisogno di dormire meno, mi sveglio più riposato e ho la mente molto lucida per tutta la giornata e anche di più”.
9. Memorizza i vocaboli stranieri usando le immagini:
Per memorizzare facilmente parole nuove in una lingua straniera:
- crea un’immagine per la parola italiana (se la parola è concreta avrà già un’immagine, se è astratta creane una tu);
- individua la pronuncia della parola in lingua straniera;
- costruisci un’immagine per il suono della pronuncia in lingua straniera;
- adesso avrai due immagini che assocerai attraverso il PAV partendo dall’immagine del vocabolo italiano.
Ad esempio, se in spagnolo vuoi memorizzare che “tavolo” si dice “mesa” potrai immaginare che mentre stai apparecchiando per il pranzo un prete decida di officiare la messa proprio sul tuo tavolo
10. Fissa obiettivi raggiungibili:
pianifica quante pagine dovrai studiare ogni giorno: ti aiuterà a rimanere concentrato e a ottenere il risultato desiderato. È necessario però essere onesti con se stessi e porsi degli obiettivi raggiungibili. Per una programmazione efficace tieni conto anche dei giorni in cui non potrai studiare, come festività o weekend.
La sana alimentazione, il riposo e la corretta idratazione
C’è anche chi, invece, dà consigli sull’alimentazione e sull’idratazione. Sulla scia dell’hashtag #nopanic lanciato dal MIUR nel 2017 e riproposto quest’anno per comunicare ai giovani studenti con ironia l’importanza di vivere questo importante momento della vita con serietà ma appunto senza farsi prendere dal panico, il dottor Alessandro Zanasi, membro della International Stockholm Water Foundation, sottolinea infatti l’importanza di uno stile di vita corretto, in particolare, in questo periodo.
Quando si affrontano momenti particolarmente intensi o di particolare stress, sono 3 i “pilastri” che giocano un ruolo fondamentale: sana alimentazione, riposo e corretta idratazione. Mangiare in maniera sregolata e saltare i pasti, si sa, non gioca a favore del nostro benessere così come le notti insonni trascorse sui libri, il rapporto tra corretta idratazione e cervello, invece, viene ancora oggi troppo spesso sottovalutato.
Bere la giusta quantità di acqua, distribuita nel corso della giornata, infatti oltre ad avere benefici sull’organismo, influisce positivamente sulle funzioni del cervello:
“Mal di testa, stanchezza, minor capacità di concentrazione e di esecuzione anche di compiti semplici sono spesso segnali di una moderata disidratazione. Essa, infatti influisce più di quel che si pensi, con le capacità cognitive di ognuno e quindi sulla resa scolastica – spiega il Dottor Alessandro Zanasi – In situazioni di tensione, come certamente sono gli esami finali per tanti studenti italiani, si tende a sudare di più, non solo a causa della temperatura più elevata tipica del periodo estivo. È quindi estremamente importante mantenere un adeguato livello di idratazione, per tenere alta la concentrazione e l’attenzione, oltre che aiutare la memoria”.
Per affrontare al meglio gli esami di maturità è quindi utile prestare la giusta attenzione alla corretta idratazione tenendo sempre a portata di mano dell’acqua ovunque ci si trova: appoggiando la bottiglietta sulla scrivania o ricordandosi di metterla nello zaino prima di uscire.
“Suggerisco agli studenti – conclude il dottor Zanasi – di bere frequentemente durante tutto l’arco della giornata, senza arrivare ad aspettare la comparsa dei primi sintomi della sete, che in realtà già una inziale carenza di acqua comporta effetti negativi sulle prestazioni intellettive. Bisogna esserne consapevoli per rieducarsi ad una corretta idratazione”.
Bere è sempre fondamentale, ma lo è ancora di più per una migliore funzionalità cerebrale in situazioni di elevato stress come lo studio. Nei momenti di affaticamento, per avere prestazioni cognitive performanti bastano uno o due bicchieri di acqua, sufficienti a riportare il cervello alla normalità. Quando si beve non solo ci si disseta, ma si assumono elementi importanti come calcio, magnesio, ferro, zolfo, essenziali per il benessere psico-fisico.
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