La riforma fiscale italiana tarda ad essere approvata, il Governo discute sulla Flat tax mentre il debito pubblico scende ed il fatturato industriale sale
Roma, lì 19 luglio 2019 – Governo diviso sulla riforma fiscale, servono le risorse per la Flat tax, il debito pubblico migliora, bene il fatturato industriale.
Il sistema di tassazione IRPEF attuale non piace alla Lega che già da mesi vorrebbe fare diventare una realtà la Flat Tax; infatti, dopo Quota 100 la modifica degli scaglioni IRPEF rappresentano il secondo cavallo di battaglia del programma leghista. A porre un freno all’oggetto dei desideri di Matteo Salvini c’è Luigi Di Maio che presenta il conto privo di voci utili a finanziare l’operazione.
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La quasi Flat Tax, debito pubblico in calo e fatturato industriale in ripresa
Quasi Flat Tax: 3 aliquote IRPEF anziché 5
La novità della Flat Tax riguarda gli scaglioni IRPEF che diventerebbero 3 anziché 5, come previsto dall’attuale sistema di tassazione delle persone fisiche; dunque, non un unica aliquota come fa pensare il nome di “tassa piatta” ma 3 con armonizzazione attraverso un sistema di detrazioni/deduzioni. Questa opzione è sul tavolo del MEF sospesa tra l’attuale manovra e la prossima. Senza entrare nella lotteria dei numeri che poi cambiano a seconda del soggetto politico, sembra sia tramontata l’ipotesi della Flat Tax ad unica aliquota; invece, per il sistema a 2 aliquote mancano all’appello ancora una manciata di milioni, da sommare ai quasi 23 da trovare per congelare gli aumenti IVA; mentre la triplice aliquota potrebbe andare in porto con degli aggiustamenti. Il Movimento 5 Stelle è possibilista ma aspetta che la Lega indichi quali sono le risorse dalle quali attingere per trovare la copertura finanziaria della revisione fiscale.
Dalla propria pagina Facebook Luigi Di Maio commenta.
Debito pubblico cala a 2.364,7 mld
Bankitalia ha pubblicato il dato del debito pubblico italiano. Emerge che il mese di maggio porta con sé buone notizie sul fronte del debito pubblico italiano; infatti, il debito delle amministrazioni pubbliche si è contratto fino a 2.364,7 miliardi di euro; dunque, in diminuzione di 8,7 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Inoltre migliorano le entrate tributarie che, sempre a maggio, hanno registrato un aumento a 34,1 miliardi, con un +1,6% (0,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018.
Il debito pubblico in calo può essere congelato per rappresentare la base della prossima manovra; c’è anche una seconda opzione, cioè può essere usato come leva per finanziare misure di sostegno al reddito, come ad esempio la Flat Tax.
Fatturato industriale in ripresa
Secondo i dati Istat gli ordini hanno mostrato un netto recupero, segnando un progresso su base mensile del 2,5% e dello 0,2% su base trimestrale. Invece l’indice grezzo degli ordinativi registra un -2,5%, in flessione dello 0,8% sul mercato interno e del 5,0% su quello estero.
Spostando l’attenzione sul fatturato su base mensile si nota un aumento dell’1,6% sul mese precedente; mentre la crescita è pari all’1,3% rispetto al trimestre. Considerando i giorni lavorativi in calendario, il fatturato totale cresce dello 0,3% rispetto a maggio 2018; dunque nello specifico, l’incremento sul mercato interno è pari all’1,1% mentre si assiste ad una riduzione dell’1,3% sul mercato estero.
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