Fringe benefit: le novità del decreto Lavoro

Fringe benefit: le novità del decreto Lavoro

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Il Decreto Legge n. 48/2023 ha introdotto interessanti novità in materia di fringe benefit e welfare aziendale. In particolare, l’art. 40 del decreto prevede importanti misure fiscali per il welfare aziendale, che potrebbero avere un impatto significativo sui lavoratori dipendenti con figli. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali disposizioni e le implicazioni per i beneficiari.

Incremento dell’esenzione fiscale per i lavoratori dipendenti con figli

Secondo quanto stabilito dall’art. 40 del decreto, per il solo periodo d’imposta 2023 viene introdotto un incremento del plafond di esenzione fiscale e contributiva dei beni e servizi riconosciuti dal datore di lavoro. Il valore massimo dell’esenzione passa dai tradizionali 258,23 euro, come previsto dall’art. 51, comma 3 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), a 3.000 euro. Questo aumento riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti con figli, inclusi quelli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che sono fiscalmente a carico ai sensi dell’art. 12 del TUIR.

Inclusione delle somme erogate per le utenze domestiche

Nell’importo massimo di 3.000 euro possono essere anche ricomprese le somme erogate o rimborsate ai lavoratori dipendenti per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Questo ampliamento dei benefici rappresenta un ulteriore vantaggio per i lavoratori con figli e contribuisce a migliorare il sostegno offerto dal welfare aziendale.

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Obbligo di informativa alle rappresentanze sindacali unitarie

Per dare applicazione alla norma, i datori di lavoro devono fornire una preventiva informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, laddove presenti. Questa disposizione mira a garantire la trasparenza e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella gestione dei benefici previsti dal decreto.

Dichiarazione del lavoratore e codice fiscale dei figli a carico

Affinché il lavoratore possa usufruire del bonus “rafforzato”, è necessario che dichiari al datore di lavoro di averne diritto e indichi il codice fiscale dei figli a suo carico. Questa dichiarazione rappresenta un requisito fondamentale per l’accesso ai benefici previsti dal decreto.

Limiti di esenzione per i lavoratori non inclusi nella categoria specifica

Resta confermato il limite di esenzione ordinario di 258,23 euro per i lavoratori dipendenti che non rientrano nella particolare categoria di beneficiari definita dalla norma. Questo significa che i lavoratori che non hanno figli o non soddisfano i requisiti stabiliti non potranno usufruire del beneficio fiscale “rafforzato” previsto per il 2023.

Destinatari dei benefit e definizione di “figli a carico”

I beneficiari delle disposizioni previste dall’art. 40 del decreto Lavoro sono i lavoratori dipendenti con figli, inclusi quelli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che sono fiscalmente a carico ai sensi dell’art. 12 del TUIR. Secondo l’art. 12, comma 2 del TUIR, un familiare è considerato a carico se il suo reddito complessivo non supera i 2.840,51 euro, elevato a 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.

Possibile inclusione di altri beneficiari

È importante sottolineare che, come già accaduto nel 2022, potrebbero essere inclusi tra i beneficiari anche coloro che rientrano nelle regole generali stabilite dall’art. 51, comma 3 del TUIR. Ciò significa che potrebbero essere considerati i lavoratori titolari di redditi di lavoro dipendente o assimilati a quelli di lavoro dipendente, per i quali il reddito è determinato secondo le disposizioni contenute nell’articolo 51 del TUIR. Sarebbe auspicabile un chiarimento in tal senso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Verifica dei beni e servizi inclusi nell’esenzione

Per determinare se si raggiunge il limite di esenzione di 3.000 euro, è necessario considerare i seguenti beni e servizi:

  • Buoni spesa e buoni benzina
  • Ricariche telefoniche
  • Buoni acquisto su Amazon e Zalando
  • Regali e cestini natalizi
  • Autovettura per uso promiscuo
  • Interessi su prestiti
  • Polizza rischi extra professionali
  • Fabbricati concessi in uso abitativo senza obbligo di dimora
  • Pagamento o rimborso delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale

D’altra parte, non rientrano nel limite massimo di esenzione i seguenti beni e servizi:

  • Opere e servizi per finalità sociale
  • Somme e servizi per l’educazione e l’istruzione
  • Somme e servizi per l’assistenza a familiari anziani e/o non autosufficienti
  • Trasporto pubblico
  • Assicurazione contro il rischio di non autosufficienza
  • Servizio mensa/buono pasto
  • Assistenza sanitaria integrativa
  • Contributi versati alla previdenza complementare

Fringe Benefit 2023 quando scadono? La Scadenza per l’erogazione dei benefici

Secondo la normativa, il regime di innalzamento a 3.000 euro trova applicazione solo per l’anno di imposta 2023. Le somme erogate o i valori corrisposti entro il 12 gennaio dell’anno di imposta successivo rientrano nel periodo d’imposta corrente. Pertanto, eventuali rimborsi delle spese per le utenze domestiche devono essere effettuati entro il 12 gennaio 2024.

Per quanto riguarda l’assegnazione di beni e servizi come buoni benzina o titoli analoghi, tali benefici sono considerati percepiti nel momento in cui entrano nella disponibilità dell’amministratore, che deve avvenire entro il 12 gennaio 2024, indipendentemente dalla data effettiva di fruizione del servizio.

Compatibilità con il buono benzina 2023

Va sottolineato che il bonus benzina per l’anno 2023, introdotto dal Decreto Legge n. 5/2023, è compatibile con le disposizioni del decreto Lavoro. Tuttavia, è importante notare che l’esclusione dal reddito del lavoratore dei buoni benzina non ha rilevanza contributiva. Ciò significa che l’esenzione fiscale si applica esclusivamente al livello fiscale, mentre il valore del buono deve essere considerato per l’individuazione della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, in deroga al principio di armonizzazione tra le due basi imponibili.

Il decreto Lavoro del 2023 introduce importanti novità in materia di fringe benefit e welfare aziendale. L’incremento dell’esenzione fiscale a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli rappresenta un beneficio significativo. Tuttavia, è necessario rispettare le modalità di dichiarazione e i requisiti stabiliti dalla norma per poter usufruire pienamente dei vantaggi previsti. Inoltre, è fondamentale verificare i beni e i servizi inclusi nell’esenzione e i limiti di erogazione dei benefici. Infine, è importante tenere conto delle eventuali compatibilità con altre misure, come il bonus benzina, per garantire una corretta applicazione delle disposizioni normative.

 

 

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Autore dell'articolo: Cesare Di Simone

Passione sfrenata per tutto ciò che è tecnologico utente di lungo corso Android e sostenitore di tutto ciò che è open-source e collateralmente amante del mondo Linux. Amante della formula uno e appassionato dell'occulto. Sono appassionato di oroscopo mi piace andare a vedere cosa dicono le stelle quotidianamente.