Si chiama anno di studio all’estero: trascorrere un periodo di tempo in un determinato Paese straniero, ospitati da famiglie locali. Infatti, secondo una recente indagine pare che sono sempre di più i ragazzi che vogliono soggiornare per qualche tempo all’estero in maniera tale da migliorare la propria abilità linguistica. Le famiglie italiane pur di offrire ai propri figli la possibilità di fare un’esperienza memorabile fanno di tutto per poter supportare i costi che occorrono per mantenere un figlio all’estero, anche se ad oggi a questa parte il numero delle borse di studio è aumentato considerevolmente aiutando i più bisognosi.
Ogni anno le partenze crescono del 10-15%, mentre l’Osservatorio Intercultura– Fondazione Telecom parla di un incremento del 55% in questi ultimi anni. Il paese più ambito? L’America, seguono i paesi anglofoni e la Germania. Oggi sono 9 mila i ragazzi che hanno le valigie pronte per migrare verso un Paese a loro sconosciuto.
Ma come capire se l’esperienza è adatta al ragazzo?
Prima di tutto occorre rivolgersi a delle organizzazioni serie e competenti le quali effettueranno un primo colloquio di selezione al fine di valutare l’iter scolastico del candidato, le sue abilità linguistiche e il suo profilo psicologico qualora dovesse partire per un determinato Paese estero. Ovviamente al candidato sarà data la possibilità di scegliere il Paese, no la scuola o la famiglia ospitante. Ma al contrario, sono le famiglie che leggendo il dossier del candidato potranno accettare o meno di ospitarlo in casa propria.
Ma è doveroso sottolineare che per poter intraprendere un percorso di studi all’estero occorre che lo studente abbia un buon rendimento a scuola e che non sia mai stato bocciato durante l’anno scolastico.
Giovani: organizzare un anno di studio all’estero
Per poter organizzare un anno di studio all’estero è consigliabile farlo con molto anticipo, almeno 1 anno prima anche se le tempistiche possono cambiare da meta a meta, ma è sempre bene muoversi quanto prima. Così facendo si potranno svolgere tutte le pratiche burocratiche in totale serenità senza doversi affannare inutilmente e garantirsi ovviamente un posto nella destinazione prescelta.
Si perde l’anno scolastico?
Erroneamente a quanti molti pensano, non si perde l’anno scolastico e c’è una nota del MIUR che riconosce lo studio all’estero come parte integrante dei percorsi di istruzione. Naturalmente una volta rientrati bisogna presentare la pagella della scuola estera e alcuni docenti potrebbero ciononostante decidere di sottoporre lo studente a prove integrative per le materia trascurate.
Per cui è sempre consigliabile a tal riguardo coinvolgere i docenti per organizzare al meglio l’anno all’estero con una proposta del piano scolastico da proporre.