Governo, Meloni nomina i sottosegretari

Governo, maggioranza ristretta al Senato: numeri a rischio?

 

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Governo coi numeri contati dopo la nomina dei viceministri e sottosegretari. Con la nomina degli 8 viceministri e dei 31 sottosegretari adesso i membri effetti del governo sono 63. Tra questi 45 hanno l’incarico da parlamentare. E al Senato, dove la maggioranza è meno netta, ciò potrebbe essere un rischio per i numeri della maggioranza, visto che la partecipazione al voto dei senatori del governo potrebbe essere ridotta.

I numeri in Parlamento

I numeri in Parlamento potrebbero diventare problematici, specie al Senato. Per via degli impegni aggiuntivi infatti i parlamentari con incarichi di governo partecipano solitamente meno alle sedute parlamentari della camera di appartenenza. E proprio a Palazzo Madama la maggioranza assoluta consta di 101 voti. Se si tiene conto che i senatori del governo Meloni sono 19, una loro assenza consistente durante le votazioni potrebbe mettere a rischio la tenuta della maggioranza.

Se ministri e sottosegretari infatti non possono partecipare perché in missione i numeri si complicano. Un problema che riguarda tutti i governi la cui composizione è fatta in buon numero da parlamentari. A cui si potrebbero sommare assenze anche di altri membri.

Maggioranza di governo in bilico al Senato

Andiamo a vedere i numeri. In tutto i membri del governo che sono parlamentari sono 45: 17 sono ministri, 6 viceministri, 22 sottosegretari. 26 sono deputati, 19 senatori. Al Senato, come già spiegato, potrebbero sorgere non pochi problemi. I membri della maggioranza di centrodestra, composta da FdI, Lega, FI e Noi Moderati, sono in tutto 116 a Palazzo Madama.

Se dovessero tutti assenti per missione o altri impegni il loro numero scenderebbe a 97, sotto la soglia di maggioranza assoluta fissata a 104 voti (Bisogna tenere conto dei 6 senatori a vita). Ovviamente avremmo a che fare con un caso limite. Ma è una questione di cui Meloni sa di dover tenere conto visto che c’è la possibilità che anche altri parlamentari siano assenti al contempo per motivi di salute o altri impegni. Per non parlare dei franchi tiratori, che potrebbero non votare in linea con le indicazioni della maggioranza.

 

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Autore dell'articolo: Alessio Bardelli

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