Imprese femminili del Sud: numeri importanti. Quasi un milione di persone lavorano grazie ad aziende gestite da donne
E’ quanto emerge dalla lettura dei dati sulle imprese femminili del Sud elaborati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere.
I 3 milioni di addetti presenti infatti (che sono più di un milione e 330mila a fine marzo scorso) incidono per meno del 15% sull’occupazione del settore privato.
Ma, in Molise e in Sardegna, nelle imprese guidate da donne trovano lavoro oltre il 20% degli addetti delle imprese presenti sul territorio.
A sua volta in Calabria quasi il 20%, in Sicilia, in Umbria e in Abruzzo quasi il 19%, più del 18% in Basilicata.
Nel complesso quindi nel Mezzogiorno alle 483mila attività a trazione femminile si deve il 17% dell’occupazione generata dal settore privato
Alle spalle del Meridione si incontra invece il Nord-Ovest, dove nelle 314mila imprese femminili lavorano più di 800mila persone.
A seguire il Centro, con 302mila imprese femminili e 710mila addetti e un’incidenza sul totale che arriva al 15%.
Quindi il Nord-Est, con 232mila attività guidate da donne e 627mila addetti, pari al 13,5% del totale riferito al settore privato.
I numeri più elevati dell’occupazione nelle imprese femminili si registrano ovviamente nelle regioni in cui queste attività sono maggiormente diffuse:
- la Lombardia, con 179mila imprese femminili e oltre 500mila addetti,
- il Lazio, in cui le 145mila attività d’impresa guidate da donne vantano oltre 325mila addetti.
Imprese femminili del Sud: il problema è la fragilità delle strutture
Nelle attività guidate da donne infatti operano mediamente 2,32 persone, mentre nel totale delle imprese il numero medio di addetti è quasi di 4.
La piccola dimensione delle attività d’impresa al femminile emerge anche guardando alle forme giuridiche.
Essa cioè vede un’incidenza di imprese individuali di oltre 10 punti percentuali superiore a quella che si registra nel totale delle imprese (quasi il 63% a fronte di poco meno del 52%).