Intervista a Jada Rubini, autrice del libro: “Dall’altra parte della paura”

Condividi su:

 

A più di un anno dall’uscita del suo primo libro, la scrittrice Jada Rubini si racconta in una coinvolgente intervista. Il breve romanzo Dall’altra parte della paura narra la vicenda di un’adolescente ribelle che vorrebbe fuggire dai problemi di tutti i giorni, ma ciò che desidera più di ogni altra cosa è tagliare i ponti con la madre oppressiva. Quello che Arianna (la protagonista) non sa, è che ben presto si ritroverà in una situazione surreale, molto diversa da quella in cui è abituata a vivere: aveva perso il controllo e le sue emozioni avevano preso il sopravvento. Arianna si ritroverà, come capita spesso nella vita, di fronte a due scelte che cambieranno una volta per tutte il suo destino.  Scopriamo di più su questa giovane scrittrice.

Chi è Jada Rubini? Presentati.

Mi presento! Sono Jada Rubini, ho vent’anni, vengo dalla parrocchia di San Gaetano di Cavarzere, studio filosofia presso l’Università degli studi di Padova, e sogno da sempre di fare la scrittrice! Nel corso della mia carriera scolastica ho vinto diversi premi ai concorsi letterari di scrittura, ma il passo più importante per me è stato quando il 12 Settembre 2016 è uscito, tramite la casa editrice di autopubblicazione Youcanprint, il mio primo libro “Dall’altra parte della paura”!

Di cosa parla il libro: “Dall’altra parte della paura”?

Questo breve romanzo, in realtà, l’avevo scritto esattamente l’anno precedente alla sua pubblicazione, in collaborazione con il mio professore di italiano del liceo (il prof. Antonio Fabris, al quale ho anche dedicato il romanzo), che si è occupato della correzione, per farlo partecipare al concorso nazionale di scrittura Campiello Giovani 2016. Il mio elaborato purtroppo non ha vinto, ma leggendolo a diverse persone ho ricevuto comunque un riscontro abbastanza positivo, per cui mi sono chiesta: <<Ma perché non pubblicarlo?>>.

Una volta presa questa decisione mi sono rivolta a ben tre case editrici, le quali dopo circa un paio di mesi mi hanno dato tutte esito positivo, chiedendomi però per pubblicarlo una somma di denaro pari a circa duemila euro! Non me la sono sentita di spendere così tanti soldi senza nemmeno la sicurezza di cosa ne avrebbero fatto, così mi sono rivolta, dopo essere stata consigliata da un’amica (Chiara Stoppa, la quale è un’altra delle persone a cui ho dedicato il romanzo), a una casa editrice di autopubblicazione (appunto Youcanprint), che con una somma di denaro notevolmente inferiore ha trasformato il mio testo in un libro.

Avendo scelto una casa editrice di autopubblicazione, ho sempre dovuto occuparmi da sola della pubblicità del mio romanzo, ma sinceramente lo preferisco: credo sia meglio che sia io stessa a parlare alle persone del mio libro, piuttosto che lo faccia qualcun’altro al posto mio, e comunque ammetto che mi diverto molto ad organizzare le presentazioni del mio libro e gli incontri con gli studenti! Finora sono riuscita ad organizzare cinque presentazioni in giro per tutto il Veneto e ho collaborato con i ragazzi dell’ex classe 3°C della scuola media statale Silvio Trentin di Mestre alla realizzazione del book-trailer del mio libro che potete trovare sulla mia pagina Facebook.

Perché hai scelto proprio questo titolo per il tuo primo libro?

Molti mi chiedono perché proprio Dall’altra parte della paura, Perché proprio questo titolo?. Beh, il titolo si rifà ad una celebre citazione dell’autore Jack Canfield: , infatti Arianna (la protagonista) per raggiungere i suoi obiettivi, superare i suoi limiti, e abbracciare il suo destino (che credo sia ciò che ognuno di noi vuole nella vita) dovrà fare i conti con tutte le sue più grandi paure e spingersi, appunto, dall’altra parte della paura.

Da dove hai tratto l’ispirazione per quanto riguarda la trama del tuo romanzo?

Ammetto che l’idea è nata proprio dalla mia esperienza personale, dal mio rapporto madre-figlia, in cui credo si rivedano tanti ragazzi e ragazze della mia età, che tutt’ora stanno vivendo questa fase della vita di continuo contrasto con i genitori. Ci si possono comunque rivedere anche adulti che magari hanno già oltrepassato l’età dell’adolescenza! Questo romanzo di appena 42 pagine, infatti, narra la vicenda di un’adolescente ribelle che vorrebbe fuggire dai problemi di tutti i giorni, ma ciò che desidera più di ogni altra cosa al mondo è tagliare i ponti con la madre oppressiva. Quello che Arianna non sa è che ben presto si ritroverà in una situazione surreale, molto diversa da quella in cui è abituata a vivere: aveva perso il controllo e le sue emozioni avevano preso il sopravvento. Arianna si ritroverà, come capita spesso nella vita, difronte a due scelte che cambieranno una volta per tutte il suo destino.

La storia che racconti è autobiografica?

Se dovessi analizzare il mio libro, lo definirei un po’ autobiografico, un po’ riflessivo, un po’ psicologico e un po’ introspettivo.
Autobiografico perché narra esattamente il rapporto che ho avuto con mia madre fino ai 15 anni d’età, che è anche l’età della protagonista del mio libro: litigavamo ogni singolo giorno, per qualsiasi motivo (anche il più futile!) e spesso ci sono stati dei risvolti piuttosto negativi, ma mi sentivo comunque legata a lei in un modo che tutt’ora non saprei spiegare, fino a quando ho deciso di voltare pagina, come farà Arianna! Riflessivo perché invita tutti, grandi e piccini, a riflettere sul rapporto che si ha con i propri genitori. Psicologico perché descrive molto la psicologia dei diversi personaggi, soprattutto ciò che accade nella mente di Arianna quando pensa determinate cose o compie certe azioni.
Introspettivo perché è in buona parte basato sull’osservazione diretta e intenzionale dei fatti di coscienza di Arianna, cioè in questo romanzo Arianna si guarda letteralmente dentro e fa da specchio a sé stessa, quasi come se per buona parte del romanzo Arianna fosse sia il giudice sia l’imputato di tutto questo immenso processo che lei stessa compie contro di sé.

Chi è Arianna la protagonista del libro?

La storia di Arianna è la storia di tutti. È una storia che si ripete da secoli: il comune adolescente in cerca di una via di fuga dai problemi che lo affliggono, dai genitori assillanti, dalla società opprimente in cui vive. La storia di Arianna è una storia che non ha tempo, non ha nomi, non ha luoghi, ed è eterna.
Non so se questo romanzo può dare una soluzione a chi si trova nella stessa situazione di Arianna, perché ciò che ci accade nella vita è il frutto delle nostre scelte (e Arianna in questo libro farà la sua), ma può essere sicuramente d’ispirazione per tante persone.

Via 

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Cesare Di Simone

Passione sfrenata per tutto ciò che è tecnologico utente di lungo corso Android e sostenitore di tutto ciò che è open-source e collateralmente amante del mondo Linux. Amante della formula uno e appassionato dell'occulto. Sono appassionato di oroscopo mi piace andare a vedere cosa dicono le stelle quotidianamente.