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L‘Italia di Ventura sta deludendo su tutti i fronti. Zero gioco, zero idee, zero qualità. Forse è proprio questo il tasto dolente. La Nazionale non ha uno straccio di talento. E’ inutile dire che Insigne, Bernardeschi o Verratti sono giocatori in grado di fare la differenza. Inutile affermare che Immobile è un bomber di livello.
Sono tutte affermazioni errate.
Ventura e le sue alchimie
Il grande errore di Ventura è stato quello di voler costruire una squadra propositiva. Questa nazionale più che difesa e contropiede non può fare. Anche contro la Macedonia ce ne siamo accorti. Insigne è un giocatore che fa la differenza solo nel 4-3-3 con meccanismi mandati a memoria. Va bene con Zeman e Sarri. Stop. In qualsiasi altro contesto è un giocatore totalmente inutile.
I fallimenti a livello europeo di Immobile, sono noti a tutti. Nel Borussia Dortmund e nel Siviglia, squadre che proponevano gioco, ha toppato alla grande. Va bene per squadre che fanno il contropiede o che permettono di giocare in velocità. Per non parlare di Parolo e Gagliardini, poco più che onesti mediani.
Come si può chiedere loro di costruire gioco?
E che dire di Bonucci, il difensore che sposta gli equilibri per gli avversari?
Con questi giocatori non è possibile schierare una squadra con un modulo offensivo che richieda velocità di esecuzione, pressing e gioco.
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Solo difesa e contropiede
Ventura si era illuso di andare oltre Conte e il suo 3-5-2. Sbagliava. L’unico modo per uscire da questa situazione di mediocrità è tornare all’antico. Il movimento italiano è in crisi. Di talento c’è n’è poco. Di giocatori di personalità ancora meno. Verratti non vale Di Biagio, figuriamoci Pirlo. Immobile straperde il confronto con Hubner, figurarsi con Inzaghi, Vieri o Toni.
Smettiamola di prenderci in giro. Noi non sappiamo proporre gioco.
Se vogliamo evitare altre figuracce, meglio tornare all’antico.