SENIGALLIA – Morto “Mario”, il tetraplegico di Senigallia (Ancona) la cui vera identità, rimasta nascosta finora, è Federico Carboni. A comunicare il decesso del 44enne, che aveva ottenuto il via libera per il suicidio medicalmente assistito, procedura avvenuta oggi per la prima volta in Italia, è stata l’Associazione Luca Coscioni che lo ha affiancato anche nella battaglia legale successiva alla sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda Cappato/dj Fabo e che ha raccolto fondi per la strumentazione necessaria.
La procedura è avvenuta in casa di Federico, con al fianco la sua famiglia, gli amici, oltre a Marco Cappato, Filomena Gallo e una parte del collegio legale; il farmaco letale è stato auto somministrato attraverso un macchinario apposito, costato circa 5mila euro, interamente a suo carico, e per il quale l’Associazione Luca Coscioni aveva lanciato una raccolta fondi”.
Morto “Mario”, è il primo suicidio medicalmente assistito
La procedura di “suicidio medicalmente assistito – riferisce l’Associazione – è avvenuta sotto il controllo medico del dott. Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby. Le parole di “Mario” (nome di fantasia usato finora per coprire la sua privacy) il cui vero nome è Federico Carboni, 44 anni, di Senigallia (Ancona), prima della procedura di suicidio medicalmente assistito a seguito della quale è deceduto stamattina alle 11.05, sono state:
“Non nego che mi dispiace congedarmi dalla vita, sarei falso e bugiardo se dicessi il contrario perché la vita è fantastica e ne abbiamo una sola. Ma purtroppo è andata così. Ho fatto tutto il possibile per riuscire a vivere il meglio possibile e cercare di recuperare il massimo dalla mia disabilità, ma ormai sono allo stremo sia mentale sia fisico. Ora finalmente sono libero di volare dove voglio”.