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La madre, ovviamente, è sempre certa. Il padre invece, come in questo caso riportato da “Repubblica”, potrebbe essere anche il direttore della banca del seme alla quale è ricorsa una donna, per l’inseminazione in vitro. Ventidue fratelli – tutti nati in Olanda negli anni 90 – grazie al seme donato dalla banca situata a Bijdorp nei pressi di Rotterdam, a oltre 20 anni di distanza hanno intentato una causa collettiva contro Jan Karbaat. L’ex direttore della clinica è morto lo scorso aprile a 89 anni, mentre la banca del seme da lui diretta fu chiusa per “irregolarità amministrative nel 2009.
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Causa collettiva in Olanda: ex direttore di una banca del seme accusato di aver usato il suo sperma
Il timore che Karbaat, in almeno 22 fecondazioni artificiali avesse usato il suo stesso sperma, ha una ragione ben precisa: in varie persone nate dal seme dei donatori della banca di Bijdorp, è stata riscontrata una forte rassomiglianza fisica sospetta. L’ex direttore della clinica – che nel campo della fertilità si era definito addirittura un “pioniere” – è sospettato di essere il padre non solo di 22 persone, ma di almeno una sessantina e a loro insaputa. Una prima conferma a questi dubbi è stata già raccolta nel mese di maggio, quando suo figlio si è sottoposto spontaneamente all’esame del DNA. In seguito, dopo i numerosi esposti delle persone nate con l’inseminazione artificiale, su richiesta dei ricorrenti un tribunale olandese ha autorizzato un test del DNA sul defunto dottor Karbaat.
Test del DNA su alcuni oggetti personali di Kaarbat, su ordinanza del tribunale
L’ex direttore della banca del seme, chiusa per irregolarità amministrative nel 2009, in vita aveva sempre rifiutato categoricamente di effettuare su se stesso esami genetici. Dunque, per rendere possibile il test del DNA e verificare che i sospetti siano concreti, il tribunale ha ordinato una perquisizione nel suo appartamento per prelevare degli oggetti personali, come ad esempio gli spazzolini da denti.
1 commento su “Olanda, banca del seme: 22 nati somigliano al direttore”
Rita Coltellese
(Giugno 4, 2017 - 3:40 pm)Questo cinico, ormai defunto, deve aver pensato di risparmiare la spesa dei “donatori”, visto che la materia prima ce l’aveva pure lui, guadagnandoci così di più. Cosa cambia a queste signore che hanno scelto di concepire un figlio con un “donatore” sconosciuto? Ora lo conoscono.