Omicidio Ilenia Fabbri, svelato il mistero della porta aperta. L’inchiesta sul delitto Fabbri ha svelato di recente particolari veramente interessanti. Ci sono prove sempre più schiaccianti a carico del marito della vittima. Il 6 Febbraio, giorno del delitto di Faenza sarebbe stato scelto di proposito. Proprio in quella data, dopo l’uscita della figlia Arianna nessuno avrebbe richiuso i chiavistelli della porta. Ilenia Fabbri, infatti chiudeva i ganci di sicurezza della porta d’ingresso e la porta interna ” Tagliafuoco” a fuoco ogni sera. Chiunque fosse stato in possesso delle chiavi del garage , per entrare avrebbe avuto bisogno di qualcuno che dall’interno sbloccasse il meccanismo della porta. Il killer invece ha avuto in questo modo via libera.
Omicidio Ilenia Fabbri, le motivazioni della Procura
Si tratta di una delle “anomalie” messe in luce dalla Procura di Ravenna e trascritte nell’ordinanza del Gip Corrado Schiaretti. Restando sempre nell’ambito dell’omicidio della donna di Faenza. La magistratura ha già disposto l’arresto per l’ex marito della donna uccisa, Claudio Nanni. Il togato ha anche predisposto la stessa sorte per Pierluigi Barbieri, un 53 enne, pregiudicato, residente a Reggio Emilia e conoscente del l’ex coniuge della donna. L’uomo avrebbe avuto contatti diretti nei giorni precedenti al delitto con Claudio Nanni. Entrambi condividevano la stessa passione per le motociclette. Per l’accusa, poi si tratterebbe dell’esecutore materiale del delitto. Nell’ordinanza si legge: ” I dispositivi potevano essere disattivati solo dall’interno, per cui entrare da quella porta, pur disponendo delle chiavi sarebbe stato impossibile in qualsiasi altro giorno. Arianna doveva andare a Lecco con il padre quel giorno. Nessuno avrebbe richiuso i chiavistelli e la porta tagliafuoco”.
Le indagini
Gli inquirenti hanno messo in luce come la presenza di Arianna, la figlia della coppia la mattina dell’omicidio. La ragazza serviva proprio a sbloccare quei chiavistelli prima di uscire dalla porta del seminterrato. Si legge ancora nel documento del magistrato: ” Per chi avesse deciso di uccidere Ilenia la scelta della giornata sarebbe stata obbligata, anche avendo la chiave”. Inoltre, per anni e in diverse occasioni Claudio Nanni avrebbe minacciato di morte direttamente e indirettamente la moglie Ilenia. L’uomo avrebbe comunicato a terzi più volte l’intenzione di uccidere la moglie. ” Le controversie tra la coppia sono proseguite fino alla morte della donna, che le ha tragicamente risolte” – Scrive ancora il magistrato.
Minacce e botte da anni
Da anni la relazione fra i due coniugi non andava nel migliore dei modi. Ilenia aveva già denunciato tutto nel 2017 e aveva raccontato alle amiche di minacce e botte continue da parte dell’ex. Nanni aveva aggredito la moglie facendole sbattere la testa sul muro e stringendola per un polso. La donna per questo lo aveva denunciato. Nanni aveva riferito chiaramente, che qualora la donna avesse vinto la causa di lavoro nei suoi confronti lui l’avrebbe certamente ammazzata. Un delitto a tinte forti.