Pm condannati

Omicidio Manduca: Pm condannati per responsabilità civile

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L‘omicidio Manduca porta con sè una sentenza che ha qualcosa di clamoroso.  Il Tribunale ha applicato la norma sulla responsabilità civile nella sentenza sui due magistrati citati in giudizio, perchè lasciarono nella possibilità d’agire un marito violento, denunciato 12 volte dalla moglie.
Questa sentenza inchioda i Pm alle loro responsabilità per un omicidio che si poteva evitare.

L’omicidio Manduca

Marianna Manduca, dieci anni fa, fu uccisa dal marito, Saverio Nolfo a Pelagonia. Un omicidio che si poteva evitare, dato che la donna aveva denunciato per ben 12 volte il coniuge, giudicato violento e pericoloso.
La Corte di Assise di Catania ha condannato i due Pm, che all’epoca dei fatti lavoravano nella Procura di Caltagirone e non avrebbero fatto quanto in loro potere per evitare il femminicidio. E’ stato stabilito che vi fu dolo e colpa grave nell’inerzia dei pubblici ministeri.
In base a questa sentenza, la  Presidenza del consiglio dei ministri dovrà risarcire di 300mila euro i tre figli della vittima.
Saverio Nolfo attualmente sta scontando in carcere una pena di 20 anni per l’omicidio della moglie.

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Pm condannati

L’avvocato Licia D’Amico ha parlato di “sentenza importante“. Il legale rappresenta Carmelo Calì, cugino della vittima e padre adottivo dei tre bambini ora adolescenti, rimasti orfani della madre e col padre in galera. E’ stato lui a volere questo processo contro quei Pm che avrebbero potuto evitare la morte di Marianna.
“Come prevede la legge sulla responsabilità dei magistrati è stata condannata la Presidenza del consiglio che potrà rivalersi sui magistrati”, ha dichiarato l’avvocato.
I due magistrati condannati, ora, non sono più alla Procura di Caltagirone. Uno è in pensione, mentre, la collega lavora in un altro Tribunale. Il tribunale ha riconosciuto solo un danno patrimoniale.
I figli di Marianna Manduca, invece, all’epoca, erano tutti bambini. Ora sono adolescenti. Questa è anche la loro vittoria.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24