Possibile cura per la paralisi umana in arrivo: in Cina, il team del neuroscienziato Grégoire Courtine, è riuscito a ripristinare con successo il movimento delle gambe in scimmie paralizzate da danni spinali.
Paralisi : mediante un impianto cerebrale che decodifica i segnali neurali, sono riusciti a bypassare la lesione spinale, inviando l’impulso direttamente ad elettrodi che innescano il movimento, ormai bloccato per la paralisi.
Il team inizialmente ha mappato il modo in cui i segnali elettrici sono trasferiti dal cervello alle gambe delle scimmie in salute, con particolare attenzione alla zona spinale che riceve i segnali cerebrali e li trasmette direttamente ai muscoli delle gambe.
In seguito hanno ricreato lo stesso segnale nelle scimmie con gravi lesioni della spina dorsale inserendo degli elettrodi nell’encefalo e nella zona della spina dorsale precedentemente analizzata.
I microelettrodi cerebrali delle scimmie paralizzate raccolgono quindi il segnale associato al movimento, lo decodificano e lo trasmettono wirless agli elettrodi posti sulla colonna vertebrale che creano un impulso che va ad innescare il movimento delle gambe.
Il ritmo di camminata è risultato imperfetto, ma la coordinazione era sufficiente per sollevare e spostare il corpo senza trascinare le gambe.
“Fare la stessa cosa con gli umani sarà più complicato”, afferma lo stesso Courtine, in quanto la decodifica del segnale cerebrale ed i movimenti sono molto più complessi, “ma ci stiamo lavorando”
Paralisi: la BCI e BSI le tecniche per vincere la malattia.
La BCI non è altro che un “ponte” unidirezionale, una vera e propria interfaccia di comunicazione tra l’attività cerebrale e un dispositivo esterno, in questo caso il computer.
Ciò permette di poter rilevare gli impulsi nervosi (solitamente tramite EEG), inviarli al compute, il quale li interpreta e li traduce in segnali interpretabili dall’uomo.
Gesti che compiano quotidianamente nella più totale abitudine, come ad esempio il semplice pensare di dover muovere una mano è il risultato di flussi di segnali elettrici e coinvolgimento di zone cerebrali ben precisi.
In questo caso, la BCI è più precisamente una BSI (ovvero Brain Spinal Interface) in quanto la parte lesa delle scimmie non si trova nel cervello, bensì nella spina dorsale, una sorta di prolungamento del cervello stesso e quindi anche della sua attività.
La BSI quindi, può essere considerato non unidirezionale, ma bi- direzionale, ossia comunicazione cervello-dispositivo e dispositivo-cervello.