ROMA – Il nuovo picco dei contagi, l’inflazione, il caro energia e la percezione di instabilità politica del paese si fanno sentire sulle partenze estive degli italiani. Secondo un’indagine di Confcommercio con Swg molti andranno in vacanza – 27 milioni, come nel 2019 – ma la recrudescenza pandemica fa crollare le partenze di luglio a 12,3 milioni rispetto ai previsti 16,8 milioni.
Rincari e crisi politica incidono su agosto e settembre: si riducono di 3 milioni i viaggi di 7 giorni o più e aumentano quelli di durata media (3-6 giorni) e soprattutto i mini break. In calo anche il budget: quello per le vacanze di media durata scende da 541 euro previsti a giugno a circa 475, e da 1.252 a 1.117 euro per i viaggi più lunghi.
Partenze estive: 27 milioni in viaggio ma si riducono durata e spesa
L’88% di chi parte ha scelto l’Italia mentre il 12% andrà all’estero – per lo più in Europa – soprattutto per vacanze di 7 giorni o più ad agosto e settembre, dove si registra un picco del 28%. Il mare è sempre in testa, con il 44% delle preferenze che diventa il 51% se si considerano solo le vacanze principali di 7 o più giorni. Segue la montagna al 15% – valore in linea con lo storico di questa tipologia – mentre le vacanze nelle città, specialmente quelle d’arte, e nei piccoli borghi, sommate raggiungono quota 21%.
In Italia, dove la Puglia resta la meta più ambita, vince la volata per il secondo posto l’Emilia Romagna, seguita da Toscana e Sicilia, mentre la Sardegna, probabilmente vittima più di altre regioni del costo dei collegamenti, scende in settima posizione, dalla quarta che occupava un mese fa. Compare invece tra le prime 5 la Liguria. Pressoché immutata invece in un mese la hit delle mete estere, con Grecia in vetta tallonata però dalla Spagna e, a seguire, Francia e Croazia.