ROMA – Per Speranza la seconda ondata del virus è prevedibile. Ecco che cosa ha detto su Sky il ministro della Salute:
“Una seconda ondata epidemica è temuta da tutti gli scienziati del mondo e chi ha il compito delle decisioni politiche non può sottovalutare tale eventualità e dobbiamo farci trovare pronti, per questo abbiamo aumentato i posti in terapia intensiva del 115%. Siamo preoccupati dall’ipotesi di una seconda ondata e il paese deve farsi trovare pronto nella sua interezza”.
Per Speranza la seconda ondata del virus è prevedibile
Il ministro Roberto Speranza, poi, ha aggiunto quanto segue:
“Vediamo i dati giorno per giorno: abbiamo retto bene le aperture del 4 maggio ma poi ci sono state numerose altre aperture il 18 maggio. L’incubazione del virus è in media 7 giorni, quindi i dati veri per misurare cosa è avvenuto dal 18 maggio li vedremo solo a fine mese e solo quelli ci consentiranno davvero di capire cosa è avvenuto. Analizzeremo questi dati e sulla loro base prenderemo le decisioni da qui al 3 giugno”.
Speranza, quindi, invita a essere prudenti:
“Dobbiamo vedere bene i numeri perchè i dati che vediamo oggi non ci consegnano la fotografia di ciò che è avvenuto dopo il 18 maggio ma dei contagi avvenuti tra il 4 e il 18 maggio. Quindi mentre noi possiamo garantire che abbiamo retto quelle aperture del 4 maggio, non possiamo ancora avere la stessa certezza per il periodo dopo il 18 maggio”.
Secondo Speranza “è necessaria ancora massima cautela, ma è vero che i numeri con cui abbiamo a che fare sono molto più contenuti: ieri 300 casi positivi ma a marzo ne abbiamo avuti 5mila. Oggi siamo in una fase un po’ migliore in Italia con tutta la cautela possibile ma i numeri nel mondo sono ancora drammatici”. Alla fine “ciò che fa la differenza – ha concluso il ministro – continuano ad essere sono i comportamenti dei singoli”.