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Pluribus l’intelligenza artificiale che vince a poker. Il nuovo sistema di intelligenza artificiale, Pluribus, è stato sviluppato da Facebook e da alcuni ricercatori di un’importante università degli Stati Uniti, la Carnegie Mellon University. Questa nuova tecnologia è stata in grado di vincere una partita di poker sfidando i più forti giocatori di “Texas hold ‘em”.
Secondo i dati raccolti, l’intelligenza artificiale in 12 giorni ha giocato 10mila mani. Dunque sembrerebbe che Pluribus sia stato in grado di vincere in media 5 dollari per ogni mano. In pratica ha totalizzato, in un ora, circa 1.000 dollari. Questi strepitosi risultati sono anche stati pubblicati su Science, famosa rivista scientifica.
Ecco come “gioca” Pluribus l’intelligenza artificiale
Sono stati i ricercatori ad insegnare all’Ai a giocare a poker. Pluribus ha partecipato ad alcune partite contro le sue copie in modo tale da imparare a svolgere quel determinato compito. In pratica la tecnologia di cui si parla è in grado di imparare dai propri errori giocando contro se stesso.
L’intelligenza artificiale ha reagito bene sin da subito, senza particolari problemi. I ricercatori hanno cercato di ottimizzare la tecnologia regolando il comportamento di Pluribus in modo tale da poter prevedere due o tre mani successive rispetto a quella in corso nella partita. Questo per evitare che l’AI potesse prevedere l’intera partita. I risultati sono stati addirittura migliori rispetto alle aspettative.
L’intelligenza artificiale impara a bluffare
Uno degli aspetti più curiosi di questa nuova tecnologia è che Pluribus ha anche imparato a bluffare. Infatti in più occasioni è stato in grado di “prendere in giro” alcuni dei più bravi giocatori professionisti di poker. Dunque, anche se l’AI non è in grado di analizzare le espressioni dei giocatori, è in grado di prevedere le loro strategie. Questo è quello che hanno spiegato i ricercatori a The Verge:
«L’AI non vede un bluff come qualcosa di ingannevole. Vede semplicemente la decisione che porterà a massimizzare la vincita in una particolare situazione. Ciò che abbiamo dimostrato è che un’AI può bluffare, e che può farlo meglio di un essere umano».
Nel corso delle partite non è stato possibile capire se ci sia e quale sia un punto debole dell’AI Pluribus. Nonostante ciò non è ancora possibile stabilire se l’intelligenza artificiale sia più o meno abile rispetto ai giocatori.
Fonte foto di copertina: Pixabay
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