Quagliariello sul governo: “Credibilità dell’Italia sacrificata sull’altare degli interessi di bottega”

Quagliariello sul governo: “Credibilità dell’Italia sacrificata sull’altare degli interessi di bottega”

 

Condividi su:

ROMA – Quagliariello interviene sulla crisi di governo. Ecco nello specifico che cosa afferma il senatore sulla sua pagina Facebook:

“Per consumare qualche piccola vendetta personale, per anticipare di un pugno di mesi elezioni che si sarebbero comunque svolte in primavera pensando di lucrarne qualche vantaggio, per far forse contento – non voglio neanche pensarci – qualche amico con il colbacco e con mire imperiali, si sacrifica sull’altare degli interessi di bottega di una politica da pigmei la credibilità dell’Italia agli occhi del mondo”.

Quagliariello sul governo: “Credibilità dell’Italia sacrificata sull’altare degli interessi di bottega”

“Nel giorno in cui un ex premier per caso divorato dal rancore e due partiti noncuranti dell’interesse nazionale sacrificano la figura più autorevole che il nostro Paese potesse esprimere, chiamata a condurre la nave Italia nella peggiore tempesta dal dopoguerra, diciamo grazie al presidente Draghi. Non perché abbiamo condiviso ogni scelta (e dalla sua replica di ieri in Senato abbiamo compreso quanto indigeste alcune eredità siano state anche per lui…), ma perché ci sono momenti nella storia di un Paese nel quale bisogna avere consapevolezza delle proporzioni tra la posta in gioco e le singole rivendicazioni”, aggiunge Gaetano Quagliariello.

“Ora che in piena guerra e in piena crisi post-pandemica sono stati messi a rischio la finanziaria, il Pnrr, le riforme, il piano di autonomizzazione energetica, la stessa sostenibilità di un debito abnorme per la cui solvibilità la fiducia degli acquirenti nel sistema-Paese è un fattore determinante, questa posta in gioco sarà più chiara a tutti. E sarà più chiaro a tutti quanto importanti fossero una guida capace e la ritrovata centralità dell’Italia agli occhi del mondo. Noi a questa autorevolezza non intendiamo rinunciare. Chiamatela “agenda Draghi”, chiamatela come volete. Ma il lavoro avviato non si abbandona a metà, e troveremo il modo di portarlo avanti”, conclude.

Condividi su:  

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *