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Rapporto Censis sullo stato sociale del paese: italiani arrabbiati. Il capitolo La società italiana al 2018, traccia un clima di sovranismo psichico: dopo il rancore, la cattiveria
Il 52° Rapporto Censis sullo stato sociale del Paese, mette in risalto come solo il 23% degli italiani ritiene di aver raggiunto una condizione socio-economica migliore di quella dei genitori.
Siamo il paese con la percentuale più bassa europeo:
- 43% in Danimarca,
- 41% in Svezia,
- 33% in Germania.
Per il resto, si legge nel Rapporto:
La delusione per lo sfiorire della ripresa e per l’atteso cambiamento miracoloso ha incattivito gli italiani. Ecco perché si sono mostrati pronti ad alzare l’asticella.
Si sono resi disponibili a compiere un salto rischioso e dall’esito incerto, un funambolico camminare sul ciglio di un fossato che mai prima d’ora si era visto da così vicino, se la scommessa era poi quella di spiccare il volo.
Cattivaria che si riversa contro persone estracomunitarie: er il 75% degli italiani gli immigrati fanno aumentare la criminalità, per il 63% sono un peso per il nostro sistema di welfare.
Si legge a tal proposito nel Rapporto:
È una reazione pre-politica con profonde radici sociali, che alimentano una sorta di sovranismo psichico, prima ancora che politico.
Che talvolta assume i profili paranoici della caccia al capro espiatorio, quando la cattiveria diventa la leva cinica di un presunto riscatto e si dispiega in una conflittualità latente, individualizzata, pulviscolare.
Il processo strutturale chiave dell’attuale situazione è l’assenza di prospettive di crescita, individuali e collettive.
Il 67%, proprio a causa di questi elementi, ora guarda il futuro con paura o incertezza e e diversità dagli altri sono percepite come pericoli da cui proteggersi
Infatti, il 69,7% degli italiani non vorrebbe come vicini di casa i rom, il 69,4% persone con dipendenze da droga o alcol.
Il 52% è convinto che si fa di più per gli immigrati che per gli italiani, quota che raggiunge il 57% tra le persone con redditi bassi. Sono i dati di un cattivismo diffuso che erige muri invisibili, ma spessi.
Un’ostilità presente soprattutto tra gli italiani più fragili:
- 71% di chi ha più di 55 anni,
- 78% dei disoccupati,
- 23% tra gli imprenditori.