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Mercato della contraffazione, un danno anche al lavoro. A causa del mercato del falso 100mila occupati in meno e risorse sottratte al fisco per 1,7 miliardi di euro
Sono oltre 7 miliardi gli euro spesi dagli italiani nel 2017 all’interno del mercato della contraffazione: un valore in crescita del 3,4% rispetto al 2015.
E’ questo il risultato emerso da un’indagine del Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico dal quale si evince che ogni euro sottratto al mercato della contraffazione genererebbe 2,7 euro nell’economia legale.
Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 19,4 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 7 miliardi.
Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale comporterebbe 104mila unità di lavoro in più.
L’emersione della contraffazione infatti produrrebbe un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette e indirette; oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro.
Si legge nella nota del Censis:
In questi anni le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli e messo a punto sistemi di intelligence sempre più sofisticati per contrastare il fenomeno della contraffazione.
Nell’ultimo anno l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza hanno effettuato 13.638 sequestri, determinando il ritiro dal mercato di 31,7 milioni di articoli contraffatti.
Ma quali sono i prodotti più taroccati?
Al primo posto tra i prodotti contraffatti ci sono l’abbigliamento, gli accessori e le calzature, il cui valore sul mercato nazionale del fake è stimabile in 2,4 miliardi di euro, pari al 33,1% del totale.
Segue il settore dei materiali audio e video, tra cui i videogiochi, con un valore di spesa pari a quasi 2 miliardi di euro (il 27,6% del totale).
Vengono contraffatti anche i prodotti alimentari, Dop e Igp, per un valore di oltre 1 miliardo di euro nell’ultimo anno, pari al 14,5% del totale.
Tra i prodotti in crescita negli ultimi tempi ci sono le apparecchiature elettriche, soprattutto componenti di telefoni cellulari, con un valore di 816 milioni di euro (l’11,3% del totale).
Un ruolo importante nel mercato della contraffazione, è svolto dal web per movimentare i prodotti illeciti, per gestire le risorse finanziarie o per servirsi delle enormi potenzialità di penetrazione dell’e-commerce
La filiera del falso mostra quindi una elevata capacità di mantenere i volumi di mercato:
- modificando le strategie di elusione dei controlli,
- diversificando i canali di vendita,
- differenziando le tipologie delle merci offerte,
- ampliando la gamma della qualità dei prodotti venduti.
Conclude quindi il comunicato del Censis:
Il mercato della contraffazione che diventa sempre più capillare e camaleontico, Un fenomeno che si trasforma e diventa sempre più “liquido”.
Per questo è necessario che, alle attività di repressione e di contrasto, si affianchino iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione rivolte ai cittadini-consumatori, al punto da renderli protagonisti diretti della lotta alla contraffazione.