Riconoscimento Facciale

Facebook rinuncia al riconoscimento facciale: ecco perché

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Da oggi si potrà scegliere se accettare o rifiutare la funzione di riconoscimento facciale su Facebook.

Da oltre un anno su Facebook è possibile usufruire del servizio di riconoscimento facciale. Chi è già avvezzo all’uso del social network si sarà infatti accorto della velocità con cui, nell’aggiungere foto o immagini, sia lo stesso social a proporre fin dai primi istanti del caricamento l’identità dei soggetti ritratti. Da oggi tutto questo non sarà più dato per scontato, ma anzi gli utenti riceveranno presto un avviso con cui concedere o meno il permesso per il loro riconoscimento biometrico.

Facebook: il riconoscimento facciale può essere rifiutato

I nuovi utenti del social network creato da Mark Zuckerberg dovranno dare il proprio consenso perché il riconoscimento facciale su Facebook sia attivo. Ovviamente la possibilità di disattivare la funzionalità di riconoscimento potrà essere comunque attività o disattivata a proprio piacimento, accedendo al pannello di controllo della propria pagina social.

Cosa cambierà da adesso a tal proposito

Il sistema di riconoscimento facciale è una delle funzioni più utilizzate da alcuni colossi della tecnologia (ad esempio la Apple) e in questi anni ha trovato sia sostenitori sia feroci oppositori. Facebook ha finora utilizzato questa funzione essenzialmente per il caricamento di immagini, e proprio grazie al riconoscimento facciale gli utenti hanno avuto modo di “taggare” più velocemente le persone presenti nei loro scatti.

Adesso che sarà offerta la possibilità di “opt-out” rispetto a questa funzione, gli utenti registrati alla piattaforma verranno comunque messi al corrente delle immagini in cui siano presenti, e verrà offerta come sempre la possibilità di taggare o staggare l’immagine a propria discrezione. Tra i principali detrattori di questo tipo di funzionalità troviamo ovviamente i meglio informati sulle leggi a tutela della privacy, e che hanno spesso segnalato questo tipo di funzionalità come esempio di violazione della stessa.

Fonte Foto: Pixabay

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24