Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte e le mille facce di un’artista completa

Condividi su:

 

Silvia Mezzanotte Impulse Sound. Icona della musica italiana, Silvia Mezzanotte è una delle cantanti italiane di maggiore talento.

Dotata di un’estensione vocale unica, ha fatto parte per molti anni dei Matia Bazar, con i quali ha anche vinto un Festival di Sanremo.

Oggi Silvia Mezzanotte è molto attiva nell’insegnamento del canto e si affaccerà presto nuovamente nel mondo discografico con un nuovo full lenght.

L’abbiamo incontrata per voi in occasione di una sua recente masterclass tenutasi presso l’accademia musicale Impulse Sound di Chieti Scalo.

[adrotate banner=”37″]

Silvia Mezzanotte Impulse Sound, L’intervista

Quanto è importante, secondo Silvia Mezzanotte, lo studio nella formazione di un vocalist (maschile o femminile che sia)?

Per me lo studio è stato ed è fondamentale. Parto dal presupposto di avere iniziato a cantare e a lavorare come cantante senza una base adeguata.

Quando quindi mi sono approcciata allo studio avevo già una serie di meccanismi sbagliati, fisici proprio, sull’uso delle corde vocali e per disinnescare ho faticato tanto. E’ pertanto molto meglio secondo me iniziare da subito le basi perché si apprendono con grande facilità ed evitare vizi di forma che poi da togliere sono più difficili.

Come vedresti oggi una tua reunion con i Matia Bazar? (come si dice… Non c’è due senza tre…)

Non la vedo possibile perché non ci sono le condizioni soprattutto perché non c’è più Giancarlo (Golzi nda) che era il mio punto fermo…

Lo era un po’ per tutto il gruppo, essendo stato l’unico membro presente sin dagli esordi…

Sì, però in ogni modo  non discuto sulle scelte del gruppo e del marchio , solo io mi vedo abbastanza distante pur avendone un grande rispetto…

So che avevi registrato un album. Per quando è prevista la pubblicazione?

Non lo so ancora; stiamo aspettando di capire qual è il momento migliore. E’ quasi pronto e siccome c’è un featuring con Dionne Warwick dipende anche molto dai suoi impegni per poter avere poi anche la possibilità di fare promozione insieme.

Quindi diciamo che potrebbe essere ad anno venturo?

Sì sì… dovrebbe essere per l’anno venturo

Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte

Affinità e differenze fra i due album solisti di Silvia Mezzanotte, “In Viaggio” e “Lunatica”?

Beh allora…“In Viaggio” era un album più intimo. Meno che parlava di me.

Entrambi parlano di me però “In Viaggio” diciamo che era più portato verso l’idea cantautorale sul testo e meno virtuosistico, mentre invece su “Lunatica” sono ritornata ad avere grande spessore per quello che riguarda i testi delle canzoni ma ricercavo anche l’utilizzo della mia vocalità un po’ per quella che è la tradizione, la mia naturale

Diciamo che ti spingi un po’ oltre rispetto al solito…

Esatto…

Con quale artista ti piacerebbe collaborare (a parte Dionne Warwick che abbiamo già menzionato)?

L’altra con la quale sto sognando di poter duettare è sicuramente Annie Lennox. Se si sogna bisogna sognare in grande…

Non pensi che la tecnologia abbia un po’ distrutto, per non dire annientato, la musica, nel senso che con le tecnologie moderne oggi si copia e incolla , si prendono campionamenti e si fa di tutto? Nel passato non sarebbe mai stato possibile…

E’ vero. E’ vero anche però che proprio perché ogni epoca ha il suo linguaggio anche questo tipo di utilizzo della tecnologia ha un senso soprattutto per il mondo giovanile attuale.

Quello che fatico a comprendere nell’utilizzo della tecnologia adesso, visto che sono una cantante di vecchio stampo, è come per esempio con l’autotune chiunque possa assolutamente cantare.

Per cui ci sono rapper o trapper che non hanno mai, non sanno cosa sia una nota musicale che però attraverso l’utilizzo di questo strumento riescono a farsi ascoltare e ad avere credibilità. Questa è una cosa che non riesco minimamente a concepire.

Ti faccio un esempio:

ogni tanto mi sono trovata ad affrontare dei concorsi canori in cui si sono esibiti cantanti e rapper. C’è stato un momento nel quale ci siamo confrontati con gli altri giurati e abbiamo stabilito che l’utilizzo dell’autotune non fosse consentito, perché altrimenti io non saprei come fare a fare delle valutazioni.

Silvia Mezzanotte

Sarebbe come un risultato falsato…

Esatto… Quindi forse si devono tenere separati i generi e allora se si fa un concorso che attinge esclusivamente a quel genere e tutti lo utilizzano si valuta a quel punto la struttura della canzone ed il modo nella quale viene presentata.

Quando invece accanto si trovano artisti che magari hanno studiato anni per avere un’interazione, un’interpretazione per utilizzare la vocalità in un modo diverso non mi sembra opportuno che questa cosa venga mischiata.

Purtroppo nella musica moderna invece si tende a mischiare; questo poi produce dei giovani che a volte non capiscono più quale sia l’orientamento corretto.

Tu che hai partecipato anche a un talent show… Lo vedi come un trampolino di lancio effettivo per un artista emergente che voglia esprimere il proprio talento?

Silvia Mezzanotte:

Io non sono contraria ai talent show ma non sono neanche una che spinge verso questa direzione nel senso che è vero che le case discografiche ormai si sono del tutto asservite ai talent show.

Questo perché non hanno più la dimensione economica di qualche anno fa e quindi poi avere la promozione televisiva gratuita diventa comodo per tutti. Questo però finisce per creare progetti usa e getta che durano, quando va bene, sei mesi e poi vengono dimenticati.

Ecco perché dico

che non sono contraria perché mi rendo conto che i talent sono anche una delle poche occasioni che hanno soprattutto i giovani per mettersi in luce ma nello stesso tempo dico che ci vuole una grande cautela. Il problema attuale è che anche nei talent non c’è una visione, non c’è una progettualità che vada oltre quel momento televisivo e porti questi artisti ad avere la costruzione della progettualità .

Quando si riesce a fare un talent e poi a trovare magari una produzione seria che preveda tutto il tuo passaggio futuro allora hai fatto bingo. Sono però veramente in pochi quelli che ci riescono.  Si contano sulle dita di una mano.

Probabilmente è legato anche al fatto che ormai le etichette discografiche non hanno più dei talent scout probabilmente, non c’è più quella figura com’era cinquant’anni fa che uno di loro andava in un locale e scovava un gruppo tipo i The Doors…

No, non esistono più e questo perché non ci sono più le economie. Una volta c’era proprio una destinazione del denaro atta a far crescere i talenti all’interno della casa discografica e ora l’avvento di internet purtroppo tante cose buone ha prodotto ma tante altre negative.

Per esempio il fatto di poter scaricare o ascoltare la musica più o meno legalmente; perché anche il semplice ascoltare la musica (anche se fatto legalmente) è ovvio che diventa un mancato introito alle case discografiche che non hanno più soldi per produrre i dischi.

Quindi si limitano a fare il minimo indispensabile, producendo a costi bassissimi per progetti che devono esplodere in un momento, portare  a casa tutto il denaro e poi possono anche esaurirsi.

C’è pero chi dice anche che questi servizi in streaming danno un ulteriore introito agli artisti; perché magari c’è chi come me compra un cd e poi magari lo ascolta anche su Spotify o Youtube. Ciò dà ulteriori spinte all’artista che per quanto piccole vogliano essere, sono vitali. E sono parecchi nel mondo che fanno questo discorso…

E’ un discorso di accomodamento per.  Noi qua stiamo scegliendo fra scaricare illegalmente e non avere alcun introito e questa soluzione.

Allora questa soluzione la metto in atto, ma tra quello che esisteva prima, e cioè una produzione fatta con in contro-fiocchi dove c’era uno studio di registrazione con persone estremamente qualificate a fare quel mestiere e tutto quello che è successo dopo l’avvento di internet, le cose non corrispondono più.

Quelle economie non ci sono e non torneranno mai più perché il mondo è cambiato.  La proposta che fai tu è la più accettabile però resta sempre il fatto che il disco diventa quasi un gadget certamente più un valore attraverso il quale fare rientrare i soldi spesi per la produzione.

Ecco perché poi molte case discografiche si rifanno anche sui live di questi artisti anche giovanissimi; hanno dei contratti per cui qualunque apparizione facciano una parte dell’introito tornano alla casa discografica per continuare a produrre e questo sempre sulle spalle di questi poveri artisti.

Tu che sei venuta spesso in Abruzzo, che rapporto hai con la nostra regione?

Io mi trovo sempre molto bene perché ho una sensazione chiara, nel senso che il pubblico abruzzese va conquistato, non è un pubblico facile ma dal momento in cui ottieni la sua attenzione poi è impossibile, devi proprio comportarti male perché ti faccia uscire dal cuore (e questo quindi non succede) e in più poi c’è una capacità di accoglienza , un grande valore personale, un amore viscerale per la propria origine, per il proprio paese, per il mondo dal quale provengono e la conservazione di tutte le tradizioni per cui è qualcosa di estremamente positivo per me

Silvia Mezzanotte. Quanto c’è di autobiografico nei tuoi testi?

Io non sono una che scrive. Non ce l’ho il talento della scrittura, sono invece una brava aggiustatrice nel senso che mi rendo perfettamente conto che il talento della scrittura è esattamente come quello del canto che già ritengo di essere stata così fortunata ad avere la voce che non mi cimento in qualcosa che non mi appartiene perché ci sono autori bravissimi in Italia e nel mondo e ce ne sono tanti che vogliono scrivere per la mia voce.

Una volta non era così , adesso è così e quindi perché spremermi su situazioni nelle quali non c’è una vera creatività. Invece quando parlo, racconto, mi confronto con gli autori molti si mettono a disposizione delle storie che racconto.

E quindi poi quasi sempre diventano storie mie anche se non le ho scritte perché chiedo o aggiusto in maniera tale che tutto diventi una storia personale. Poi quasi sempre sono storie personali quelle che racconto.

Hai mai pensato per esempio di scrivere un libro, magari un’autobiografia?

Me lo chiedono… dicono: scrivi bene… Ma perché? Sono ancora viva!

Lo scriveranno quando non ci sarò più…

Progetti futuri (se si possono rivelare)?

Quest’album che sta prendendo forma, al quale diciamo che per il momento manca un titolo, o meglio: il titolo è ancora confuso, però io in questo momento ho inciso dodici canzoni e non so se le metterò tutte nell’album.

Ma sicuramente è la musica che in questo momento mi rappresenta maggiormente e che  sta per vedere la luce proprio insieme a quest’artista meravigliosa che devo dire è un po’ un punto di arrivo e di ripartenza.

Questo per me perché da anni canto “Le mie regine” , che sono le donne più importanti del mondo.

Una di queste regine è sempre stata lei, Dionne Warwick, quindi il fatto di avere l’opportunità di realizzare insieme a lei che tra l’altro è abbastanza ostica, non la vedi duettare molto spesso. Gli ultimi duetti che ha fatto sono stati con Stevie Wonder o con sua nipote, Whitney Houston.

Quindi il fatto che abbia accettato una progettualità proveniente da un produttore internazionale (italiano ma che si occupa di produzioni  internazionali, con un brano scritto in italiano e in inglese e di aver accettato di cantarlo sia in inglese che una parte in italiano.

Dionne di sicuro non ha bisogno di me; è in un tour mondiale che ha terminato da pochi giorni dove ha fatto i posti più belli del mondo; io sono andata a vederla alla Royal Albert Hall, a Londra, ed era la nona che si esibiva lì mentre ci sono artisti che ambiscono per tutta la vita ad arrivarci.

Ed era stracolmo. Stiamo parlando di un’artista che, veramente, l’ultima cosa della quale ha bisogno è un featuring con una cantante italiana. Ha accettato perché le è piaciuto molto il progetto, è piaciuta la canzone e poi le sono piaciuta anche io perché altrimenti non avrebbe accettato e detto di sì.

Impulse Sound: Un’eccellenza abruzzese

Accademia Musicale Impulse Sound logo

 

Accademia Musicale Impulse Sound logo

L’Abruzzo musicale ha origini anche lontane che affondano le proprie radici in artisti. Quali Francesco Paolo Tosti e, in tempi più recenti, Ivan Graziani e Franz Di Cioccio.

Oggi però c’è una scuola che forgia e valorizza i giovani talenti: l’Accademia Musicale Impulse Sound che è presente in quasi tutto il territorio abruzzese.

Diverse sedi sono sparse in tre province su quattro della regione: Chieti Scalo, Torre de Passeri, Tocco, San Valentino, Caramanico, Lettomanoppello, Popoli, Sulmona, Alanno, Scafa.

Impulse Sound ha però due grandi centri

Chieti Scalo e Sulmona fanno infatti da traino e da bacino di utenza a tutte le altre piccole succursali. E da punto di riferimento quando vengono organizzate le cosiddette masterclass.

I corsi attualmente attivi riescono a coprire quasi tutti gli strumenti più noti.

C’è la parte moderna (che si divide in batteria, chitarra, chitarra moderna, canto moderno e basso elettrico); e quella “classica”, dove ci sono pianoforte, violino, violoncello, sassofono, strumenti a fiato in generale, fisarmonica.

Impulse Sound gode del patrocinio della Regione Abruzzo e del Ministero dei Beni Culturali.

(Silvia Mezzanotte).

Ha inoltre diverse partnership all’estero sia con università americane  che con accademie musicali europee. E’  gemellata con la BIM (British and Irish Modern School), l’istituto privato di formazione musicale più grande d’Europa.

Quest’ultimo ha cinque sedi dislocate in tutto il Regno Unito di cui la centrale a Londra dove conta la bellezza di 3000 iscritti.

Gli studenti della Impulse Sound hanno già usufruito di queste partnership.

Due di loro frequentano attualmente questa scuola e sono in attesa di completare un percorso triennale per poi realizzarsi a livello professionale).

Fra gli eventi passati organizzati dalla Impulse Sound ci sono anche diverse masterclass.

Le più importanti quelle con Stef Burns, Derek Wilson, Paolo Valli. Quest’ultimo  uno dei più grandi batteristi d’Italia, nonché figlio di Celso, il più grande produttore forse al mondo.

Tra i progetti futuri vi è anche quella di ospitare Celso Valli per una sorta di incontro; racconterebbe la sua lunga e fortunata carriera.

Le foto nell’articolo sono tratte dalle pagine facebook dell’Accademia Musicale Impulse Sound e di Silvia Mezzanotte.

Silvia Mezzanotte. Leggi la sezione dedicata a cultura e spettacolo.

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Marco Vittoria