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La lotta contro il tumore sta facendo passi da gigante. Un nuovo importante obbiettivo è stato raggiunto al famoso ospedale delle Molinette. Nella clinica torinese un robot ha tolto la massa malefica al colon-retto senza lasciare cicatrici. Il paziente sta bene, arriveremo presto a sconfiggere totalmente questa patologia killer?
Tumore al colon-retto, operazione con robot
Una nuova frontiera si è aperta nella lotta contro il tumore al colon-retto. Nel nosocomio delle Molinette, in Piemonte, si è intervenuti con un robot. La massa tumorale è stata tolta con una precisione unica, senza lasciare alcuna cicatrice.
Si tratta di un caso unico e rivoluzionario nella chirurgia oncologica. L’Italia ed in questo caso Torino con il nosocomio delle Molinette è la prima in Europa a realizzare questo tipo di intervento. Questa innovativa tecnica è avvenuta a fine ottobre 2018.
Asportazione tumore: intervento non invasivo senza cicatrici
Un robot è riuscito a togliere il tumore per via endoscopica. Il suo nome è Flex Robotic, è risalito, dopo essere penetrato dall’ano verso il colon-retto. Per mezzo di una telecamera e di molti altri strumenti chirurgici flessibili si è arrivati ad una resezione completa e radicale del tumore.
La procedura sperimentale, controllata minuziosamente da chirurghi e ricercatori, ha quindi ricostruito in tutta la sua integrità jl colon grazie ad una sutura chirurgica. Molinette ed il suo dipartimento chirurgico universitario alla cui direzione c’è il professor Mario Morino è l’unico centro, ad esclusione degli Stati Uniti, a progettare, realizzare ed intervenire con questa innovativa tecnica.
Il paziente di 80 anni verrà presto dimesso
Il paziente, della veneranda età di ottanta anni si trova in ottime condizioni. Basteranno due o tre giorni, prima della dimissione. L’innovativa tecnica permette di evitare la colostomia. Quindi la debilitante deviazione delle feci sull’addome del paziente potrà essere esclusa.
Per il momento, la nuova tecnologia chirurgica è in grado di raggiungere ed asportare radicalmente tumori posti fino a 20 centimetri dal margine anale. C’è già però in costruzione un nuovo robot che arriverà fino a 50 centimetri. Ogni lesione colonrettale, se diagnosticate in fase precoce, con adeguati programmi di screening potranno essere debellati.
Il robot sarà a disposizione anche dall’équipe otorinolaringoiatrica universitaria, affidata alla direzione del professor Roberto Albera. Sarà possibile quindi l’asportazione di masse tumorali poste nella parte superiore del tratto digestivo.
La lotta e la ricerca sta facendo passi da gigante per sconfiggere il tumore, patologia che spesso porta alla morte.